Una piccola realtà, fatta di tanta passione, unita alla voglia di costante ricerca enologica e sperimentazione. Usiglian del Vescovo ha portato la viticultura sulle colline Pisane mettendo in primo piano la naturale propensione delle viti a trovare il proprio equilibrio, senza la minima forzatura. Vini unici, identitari del territorio e dell’azienda, che raccontano le persone che hanno creduto in questo ambizioso progetto.
La storia
Usiglian del Vescovo deve il suo nome alla contesa che ebbe luogo nell’XI secolo, e che vide come protagonisti il Vescovo di Pisa e quello di Lucca. A quest’ ultimo spettò il possesso di Palaia, mentre al suo rivale fu assegnata la proprietà del feudo di Usigliano: a tale epoca risale l’omonimo castello.
Nel corso dei secoli Usigliano ha mantenuto la sua identità di piccolo e operoso borgo agricolo. Al centro si collocava la villa di Usigliano, residenza padronale alla quale facevano riferimento l’insieme dei poderi e dei castelli disseminati nella proprietà, e dai quali traggono oggi il nome i vigneti di Usigliano.
La prima produzione di vino risale al 1083, quando il Vescovo di Lucca ordinò di piantare viti nella Corte del feudo di Usigliano, per officiare messa.
A oggi Usiglian del Vescovo si estende su circa 160 ettari dei quali 18 di vigneti su cui sorgono vigne di Sangiovese, Merlot, Cabernet sauvignon, Syrah, Petit verdot, Chardonnay e Viognier e 10 ettari di oliveti.
Usiglian del Vescovo oggi
L’azienda agraria attuale svolge le proprie attività nei locali moderni, mantenendo la barriccaia e la sala di rappresentanza negli antichi edifici medievali, all’interno dei quali è ancora visitabile un lungo cunicolo sotterraneo che dalle cantine sbuca nella valle limitrofa e che anticamente serviva come via di fuga in caso di assedio.
Nel 2001 con una nuova proprietà Usiglian del Vescovo è andata incontro a un processo di rinnovamento della villa padronale e delle antiche cantine.
I valori
Usiglian del Vescovo incentra la sua produzione intorno a tre pilastri: è convintamente biologica, sicuramente etica e fortemente sostenibile.
“Ci prendiamo cura dei vigneti manualmente per garantire il livello occupazionale e per tenere sempre alta l’asticella della qualità, affidandoci ai metodi della tradizione, ma tenendo anche ben presente l’innovazione”.
Nell’ottica di valorizzazione del territorio l’azienda ha spostato 2 ettari di vigneti, destinando la nuova area alla coltivazione di piante officinali come il ginepro, da cui si ricavano essenze per il gin, e poi ancora elicrisio, menta, timo, rosmarino e maggiorana destinate invece alla produzione di distillati e fermentati.
Sostenibilità
L’azienda ha come primario obiettivo quello di preservare la fertilità dei suoli, per i suoi vini e per le generazioni future che vivranno questa terra.
Usiglian del Vescovo crede fortemente che nella biodiversità, così ricca nel suo territorio, si nasconda il segreto per produzioni buone, sane e giuste. L’azienda infine, fa ricorso a materiali il più possibile riciclati, riciclabili e sostenibili.
I Terreni
Circa 80 metri di sabbia, proveniente da fondale marino, è l’anima dei vini di Usiglian del Vescovo. Proprio così, tutto questo a seguito di un evento geologico chiamato “Crisi del Messiniano”, quando circa 5 milioni di anni fa il Mar Mediterraneo evaporò quasi completamente a causa della chiusura dello stretto di Gibilterra.
La successiva e violenta riapertura dello stretto portò le sabbie in tutto l’entroterra che, sedimentandosi, dettero origine a questi particolari terreni.
Forti escursioni termiche e diverse esposizioni dei vigneti conferiscono ai vini freschezza ed eleganza, filo conduttore comune di tutta la gamma aziendale
Gestione biologica e pratiche manuali in tutto il processo produttivo, dopodiché i vini evolvono ed affinano in serbatoi di svariate forme e materiali come cemento, acciaio, legno e cocciopesto. La cantina d’invecchiamento è ricavata nei locali della Villa di Usigliano che da sempre hanno ospitato il frantoio e la cantina di Usiglian del Vescovo.
L’azienda con le sue 3.000 piante di olivo, appartenenti in prevalenza alle cultivar frantoio e leccino produce anche un ottimo Olio Extravergine d’Oliva Biologico.
I vini
Il Bruvé Spumante Metoco Classico, Brut Rosé
Metodo classico a base di solo Sangiovese, risulta piacevole e godibile, con una interessante vena salina confertitagli dal terreno. Color buccia di cipolla scarico, presenta un perlage fine e ordinato. Piccoli frutti di bosco, viola e rosa canina, tocchi di pasticceria. Sorso fresco, con chiusura sapida che reinvita alla beva.
Il Sangiosé Igt Toscana Rosato 2021
Un rosato versatile, sempre con solo Sangiovese, da proporre in divesri abbinamenti “giocando” con la temperatura di servizio. Piacevole e diretto, declinato su croccanti note di ciliegia, rosa e viola, presenta un sorso appagante e dinamico con marcata sapidità e media lunghezza.
Il Ginestraio Igt Toscana Bianco 2022
Blend di Chardonnay e Viogner, prende il nome dai fiori di ginestra, molto presenti tra i filari di Usiglian del Vescovo. Giallo paglierino con screzi dorati, presenta un olfattivo elegante, dove il profilo floreale, ampio e fine, si fonde con sentori di pesca, albicocca, nespola. Il sorso accarezza la bocca, donando freschezza e ottima pulizia.
Il Grullaio IGT Costa Toscana Rosso 2021
Cabernet Sauvignon e Merlot in parti uguali, un vino “pazzerello”, come si dice in Toscana. Incentrato sulla piacevolezza del frutto, la freschezza e la versatilità di abbinamento. Rubino dai riflessi violacei, Ha un naso “succoso”, con rimandi di mora, ribes, fragola e mirtillo. Il sorso è morbido, con tannini ben amalgamati nella struttura del vino e sempre sorretto dalla piacevolezza di maturi frutti rossi. Fresco finale e piacevole persistenza.
Chianti Superiore Docg 2017
Morbido, vellutato, elegante. Ottima espressione del terroir dell’azienda, questo Chianti Superiore non tradisce le aspettative. Luminoso rosso rubino con sfumature granate, esprime i caratteri del Sangiovese con il suo garbo. Rosa, viola, arancia sanguinella, mora, ciliegia. Sorso avvolgente, tannino setoso e tanta freschezza. Lungo e ordinato il finale.
Il Barbiglione Doc Terre di Pisa Rosso 2017
Nel dialetto di Palaia rappresenta il gruccione, un uccello molto comune in questi territori. Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot per un vino dal visivo intenso e dal color rosso rubino che sfuma su note violacee. Tonalità fruttate più “scure”, fiori appassiti, caffè cioccolato. Sorso corposo con tannini muscolosi ma sempre ben dosati, lunghissimo e fresco il finale.
MilleEsettantotto Igt Costa Toscana Bianco 2019
Il 1078 è la data in cui Matilde di Canossa donò il feudo di Usigliano al Vescovo di Lucca, cambiandone il nome per sempre in Usiglian del Vescovo. Chardonnay e Viognier affinano in barriques e anfore conferendo un prodotto a cavallo tra tradizione e innovazione. Si presenta nel calice con il suo giallo paglierino scarico, con lucenti bagliori verdolini. Incentrato su fiori di caprifoglio, zagara, rimandi di mandarino, albicocca, sfuma su note di fieno e rimandi dolci rimandi tropicali. Sorso pieno, con sfondo di frutta matura a polpa bianca, sfoggia una decisa mineralità, che lo rende adatto a importanti abbinamenti.
MilleEottantatre Igt Costa Toscana Rosso Petit Verdot 2016
1083 è l’anno in cui Usiglian del Vescovo diventò indipendente per il vino da messa. Impenetrabile rosso rubino, e dalle screziature violacee, regala al naso un impatto intenso e molto complesso. Confettura di prugne, mora e mirtillo, note di eucalipto, cannella, pepe bianco e cacao. Ingresso importante, caldo e avvolgente, con tannini in grande evidenza che conferiscono un sorso maestosamente complesso dal succoso finale fruttato, molto fresco e quasi interminabile. Nota di rilievo per l’annata 2011, degustata in magnum, che conferma l’innata propensione all’invecchiamento di questo monovitigno.
Occhio di Pernice Vin Santo del Chianti Doc
Finale di degustazione con un classico toscano. Dal color ambrato, con riflessi granati presenta uno spettro olfattivo caleidoscopico. Prugne e albicocche secche, mallo di noce, miele di castagno, mandorle tostate e cioccolato. Perfetto il sorso con megistrale dosaggio di freschezza, sapidità, dolcezza e nota alcolica, chiude con note agrumate e sentori eterei.
Un particolare ringraziemneto a Oreste Corbelli per aver organizzato questo evento, Francesco Lomi (Direttore di produzione presso Usiglian del Vescovo) e Federico Ricci (Enologo di Usiglian del Vescovo).
Usiglian Del Vescovo
Località Usigliano, 56036, Palaia (PI), Italia
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