Birrificio del Ducato incrementa la sua ricca collezione di premi. Da poco, alle tante medaglie già in bacheca, si aggiungono due ori e un argento direttamente dai prestigiosi World Beer Awards 2023. Sul primo gradino del podio la Verdi Imperial Stout e Machete eletta come la migliore Double IPA del mondo! A seguire l’argento ricevuto da Freeride West Coast IPA.

In questi ultimi giorni d’estate non mancano le belle notizie per Birrificio del Ducato! Ebbene sì, il birrificio alle porte di Parma continua a collezionare premi e riconoscimenti, proprio come le medaglie giunte da poco dai World Beer Awards 2023, con più prodotti in competizione.

Del resto, Birrificio del Ducato resta il birrificio italiano più premiato al mondo! Un ‘record’ di impegno, qualità e responsabilità che l’intera azienda e i mastri birrai mettono al primo posto, così da garantire birre di alto livello, amate da tutti e testimoni di un territorio esclusivo come quello della provincia di Parma.

Birrificio del Ducato

Medaglia d’oro per Machete, (Categoria IPA), classificata, oltre che come migliore DIPA d’Italia, anche come la migliore Double IPA al mondo. Una birra color oro e dai profumi vegetali e fruttati come uva, arancia e frutti tropicali. Calda e corposa è supportata dalla presenza notevole del luppolo e, una volta degustata, lascia piacevoli sensazioni aromatiche di resina e note balsamiche. Una birra decisa che sa imporsi con un’avvolgente esplosione aromatica, ottima bevuta da sola o in compagnia di piatti saporiti.

Sempre nella stessa categoria, medaglia d’argento per Freeride West Coast IPA, contraddistinta per un colore oro pallido, schiuma morbida, note fruttate di albicocca, pompelmo, mango e accenni di miele; anche al palato si mostra una birra equilibrata e ben strutturata in cui il malto e il luppolo si sposano alla perfezione. Perfetta per la stagione estiva ma in linea per ogni occasione conviviale.

Altra medaglia d’oro per la birra Verdi in questo caso come miglior Stout e Porter d’Italia. Una vittoria importantissima che si aggiunge e rinnova il valore del premio vinto nel 2008 all’European Beer Star nella categoria Imperial Stout, quando la Verdi si posizionò sul podio come la prima birra craft italiana a ottenere l’oro a un concorso internazionale per stili. Una birra dal colore scuro e dalla schiuma persistente con aromi di cacao e spezie, seguiti da accenni di caffè. Invitante e avvolgente si chiude con un piacevole gusto di tostatura, un aroma piccante che richiama il peperoncino e note di frutta secca.

Eline Warrinnier, General Manager di Birrificio del Ducato

“Ogni premio che ci viene comunicato è una soddisfazione per tutta l’azienda e un’ulteriore conferma di come i nostri prodotti siano di alta qualità e in linea assoluta con l’eccellenza brassicola. Ne siamo davvero orgogliosi!”.

Dichiara Eline Warrinnier, General Manager di Birrificio del Ducato e aggiunge:

“A noi non basta che Machete fosse la miglior Double IPA d’Italia… volevamo che fosse la miglior Double IPA al mondo e abbiamo raggiunto l’obiettivo. Machete continua a confermarsi un’incrollabile certezza. In più, avere sempre un confronto con il meglio della produzione mondiale ci stimola e ci rende competitivi sul mercato nazionale e internazionale. Vogliamo dare sempre il massimo ai nostri consumatori restando fedeli all’altissimo valore che custodisce un territorio come quello di Parma in cui abbiamo sede: ne siamo testimoni e le nostre birre ne confermano il prestigio”.

Birrificio del Ducato – Nel 2007 a Roncole Verdi di Busseto (Pr), il paese natale di Giuseppe Verdi, si aprono le porte del Birrificio del Ducato. Un’importante realtà che ha saputo valorizzare al meglio la lunga tradizione territoriale della provincia di Parma, tanto da classificarsi, nel giro di pochi anni, come il Birrificio italiano più premiato al mondo con oltre 100 riconoscimenti.

Notevoli risultati ottenuti grazie a una ricerca scrupolosa di materie prime, ‘ingredienti’ che si intrecciano a una lavorazione rispettosa che porta alla produzione di birre invitanti, equilibrate e piacevoli da bere, frutto anche di metodi all’avanguardia e di un sistema automatizzato.

Birrificio del Ducato

In più, Birrificio del Ducato si avvale di un laboratorio interno che esegue analisi microbiologiche, chimiche e sensoriali, oltre alla decisione di non filtrare o pastorizzare le birre per preservare le caratteristiche organolettiche delle materie prime.

Premi e riconoscimenti – come la doppia vincita a Birrificio dell’Anno nel 2010 e nel 2011 – hanno incrementato la fama del Birrificio che, da sempre, ha l’obiettivo dell’alta qualità. Forte del suo valore e dopo l’apertura della nuova sede a Soragna, nel 2016 la famiglia belga Moortgat acquisisce il 35% delle quote, nel 2018 il 70% e, nel 2020, il 100%. Oggi, Birrificio del Ducato si collocata tra le realtà brassicole le cui birre risultano essere le più richieste dal mercato italiano, dal mercato internazionale e dai beerlovers.

Duvel Moortgat

Quella della famiglia Moortgat è una lunga storia, iniziata nel 1871 per mano di Jan-Leonard Moortgat e della moglie, quando crearono il loro birrificio a Puurs-Sint-Amands, in Belgio. L’attività, successivamente, passò ai figli Albert e Victor che contribuirono in maniera consistente a produrre la birra oltre a darle il nome. Dopo la Prima Guerra Mondiale, proprio Albert Moortgat produsse una birra seguendo l’amato ‘stile inglese’, chiamandola, per celebrare la fine del conflitto bellico, Victory Ale.

Birrificio del Ducato

Si narra che assaggiando la birra, un amico di famiglia, abbia commentato: “Questa è un vero Diavolo (Duvel)”. Un’affermazione forte ma avvincente, tanto da utilizzare dal 1923 il nome Duvel sulle etichette.

Oggi, con la quarta generazione della famiglia Moortgat al comando, le birre Duvel Moortgat sono riconosciute a livello internazionale come standard per le birre speciali rifermentate in bottiglia e sono sinonimo di qualità ed eccellenza, frutto di attente selezioni delle materie prime pure e dell’utilizzo dello stesso ceppo di lievito dal 1918.

Brasserie D’Achouffe

Nella suggestiva Valle delle Fate, in Belgio, verso la fine del 1970, i cognati Pierre Gobron e Chris Bauweraerts decisero di concretizzare la loro passione: produrre birra! Così, dopo una piccola lavorazione avviata nel garage della suocera di Chris, nell’arco di pochi anni, il Birrificio D’Achouffe, ampliò i suoi spazi e, nel 1986, i due soci acquistarono la fattoria dove, da qualche tempo, producevano l’amata birra.

Birrificio del Ducato

I consensi da parte dei consumatori crebbero a dismisura e in parallelo agli ettolitri di birra che, nel 1992, arrivarono a 5.000! All’epoca la produzione comprendeva solo bottiglie da 75cl e fusti da 20 l; finalmente, nel 2009 apparvero anche le bottiglie da 33cl. Ma… qual è il significato del nome Chouffe e degli gnomi che compaiono sulle etichette?

Il termine ‘Chouffe’, come hanno sempre raccontato i due fondatori, non ha nessun senso. È un termine un po’ storpiato e pronunciato per caso da un amico Chris mentre ingoiava un boccone di cibo! L’idea degli gnomi, invece, nasce dal voler legare la produzione della birra non esclusivamente alle abbazie ma a un qualcosa di magico, una ricetta trovata in un libro di incantesimi o il frutto di divertenti avventure.

Così Chris, dopo aver visto un acquarello nel quale era raffigurato uno gnomo che osservava una fattoria, nascosto tra ciuffi d’erba d’alta, pensò che il simpatico personaggio, assieme ad altri amici, potesse essere il testimonial adatto per le birre.

Maredsous Abbaye Abdij

Fondata nel 1872 nella Valle della Molignée (Belgio) dai monaci benedettini, l’Abbazia Maredsous, oltre a essere un rilevante centro storico-artistico, è un importante punto di riferimento per la gastronomia del territorio e per la tradizione brassicola.

Birrificio del Ducato

Infatti, questa dimora benedettina porta il nome della rinomata linea di birre Maredsous Abbey Ales. Una tradizione che ben si coniuga alle moderne tecnologie di lavorazione, un connubio perfetto che dà vita a birre dai sapori fruttati e caramellati, con gradazione alcolica che oscilla dai 6% ai 10% in base alla tipologia.

Fonte Rossi&Bianchi


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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