A ottobre la release delle 5000 bottiglie dell’annata 2020, ottenute dai vigneti di proprietà a Roddino.
Il successo ottenuto dai vini realizzati negli undici anni dalla nascita di Réva, hanno permesso al team di pianificare e avviare progetti sul lungo termine, come testimoniato dall’acquisto di 15 ettari vitati a Roddino, per lavorare, fin da ora, terreni che hanno climi ed esposizioni ideali per il domani.
Una zona franca, nel cuore dell’Alta Langa, recuperata per integrare la produzione viticola in un vero e proprio distretto agricolo, dove agli ettari vitati se ne aggiungono 9 di boschi.
Le ragioni e gli obiettivi alla base di questo investimento, che risale al 2018, sono molteplici, ma in primo luogo vi è certamente la volontà di affermarsi anche nella zona di produzione dell’Alta Langa.
La linea vini di Réva comprende già un Metodo Classico, il Solonoir, prodotto con uve 100% Pinot Nero. Il nuovo Alta Langa seguirà l’identità del Solonoir originale, che si è sempre contraddistinto come vino dotato di struttura, con nuance tendenti al dorato e dal profilo gustativo fresco e sapido. L’uscita sul mercato di circa 5000 bottiglie del millesimo 2020 è prevista per la metà di ottobre 2023» afferma Salvatore Delle Donne, brand ambassador di Réva.
Suoli ed esposizione
Con i suoi 24 ettari, di cui 15 di vigneto e 9 di boschi, gli appezzamenti di Roddino sono un microcosmo autosufficiente e lontano da inquinamento di origine chimica o industriale.
I suoli del distretto di Roddino sono tendenzialmente calcareo limosi, con argille non preponderanti e buon apporto di sabbie. Particolarità della conformazione geologica è l’estrema ripidità dei versanti (esposti su un ventaglio che va da Ovest a Nord) e la presenza sostanziale di uno scheletro composto da pietre di langa.
Prima dell’impianto dei vigneti, una dettagliata analisi dei terreni ha diviso questi appezzamenti in aree specifiche per suolo, esposizione e microclima.
Per ciascuna di esse è stata scelta la varietà più adatta, che comprende quattro diversi biotipi di nebbiolo, barbera, sauvignon blanc, pinot nero e dolcetto.
Si è così costituito un vigneto multivarietale che “sfida” le monocolture della Bassa Langa e garantisce maggior diversità biotipica.
Uno dei fattori principali che hanno portato all’acquisizione degli ettari a Roddino è indubbiamente l’altitudine: negli ultimi anni si è percepito in modo evidente l’aumento delle temperature nelle vigne di proprietà a Novello e Monforte, zone nelle quali Réva raccoglie le uve destinate ai vini della linea classica.
«Il fil rouge di tutta la produzione dell’azienda è sempre stato il mantenimento di eleganza e freschezza, il cui risultato si traduce in una piacevole bevibilità. Negli appezzamenti di Roddino, che vanno dai 380 ai 520 m.s.l.m., sono stati piantati tra il 2017 e il 2020 i vitigni che compongono i nostri vini classici come Sauvignon Gris, Dolcetto, Barbera e Nebbiolo: in questo modo sarà possibile lavorare con uve dalla maturazione perfetta anche durante stagioni caratterizzate da forte calore e siccità e di avere così il massimo controllo sul risultato finale in bottiglia» prosegue Salvatore Delle Donne.
Continuare a mettersi in gioco e a cercare nuovi stimoli con la giusta attenzione per i cambiamenti in atto: è questa la strada che il team vuole continuare a percorrere e che ha permesso a Réva di raggiungere una serie di ottimi risultati e successi sia in termini di riconoscimenti ottenuti dalle principali testate di settore nazionali e internazionali, sia sotto forma di risultati non tangibili come la quasi totale fidelizzazione dei propri clienti. Chi predilige i vini Réva non lo fa soltanto in modo occasionale, bensì come una scelta reiterata dell’eccellenza.
Fonte Well Com
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