In un evento congiunto, le due aziende hanno presentato una selezione di Vinsanti di questo incredibile territorio.
Castello Sonnino
Castello Sonnino è una delle poche dimore storiche ancora intatte e abitate in Toscana. Appartenuto ai Machiavelli, entrò a far parte dei tenimenti del Barone Isacco Sonnino nel XIX secolo.
La storia moderna di Castello Sonnino, inizia nel 1987 con l’arrivo del Barone Alessandro e della Baronessa Caterina de Renzis Sonnino. Alessandro prende in mano la gestione della produzione di vino, che non è mai stata interrotta a Castello Sonnino, dal 1500.
Preziose le consultazioni e i numerosi viaggi in Francia dal caro amico Eric de Rothschild di Chateau Lafite. Dagli incontri tra i due, nasce l’amore di Alessandro per il Merlot, che si appresta ad impiantare a Montespertoli e la consapevolezza dell’importanza della ventilazione e strutturazione della barricaia.
Contemporaneamente, Caterina, assecondando l’inclinazione personale innata, si occupa del grande patrimonio artistico della casa. Ogni stanza rivelava mano a mano un’eleganza sobria, di finissima ricerca, di un gusto educato alle cose dell’arte, alle delicatezze del colore.
Leone De Renzis Sonnino
«I miei primi ricordi di infanzia sono legati al vino, quando per scherzo mio padre mi faceva assaggiare una puntina del vino che aveva nel bicchiere. I momenti di degustazione comparativa erano sacri, calava un’atmosfera accademica in casa, ma a me era permesso assistere perché quella sarebbe stata la mia strada».
Leone è il produttore di Castello Sonnino, classe 1993, nato a Montespertoli; svolge i suoi studi in Inghilterra e Svizzera, successivamente viaggia per lavoro tra America e Hong Kong. Una formazione poliedrica in vari settori di business.
Succede al padre nella gestione aziendale del vino, mantenendone però il focus: sulla freschezza, eleganza e bevibilità. Ma da giovane esperto, pone un accento anche sulla struttura e sofisticatezza.
Il Vino
«A Castello Sonnino cerchiamo di esprimere un’idea e un territorio attraverso il nostro vino. Non riducibile ad un tipo o una marca, lo consideriamo un individuo. Ogni gusto ne è la firma, inimitabile, di un luogo e delle sue tradizioni». Leone De Renzis Sonnino.
La produzione per un totale di 150’000 bottiglie, si divide in: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Malbec.
Castello Sonnino International Educational Center
Il “Castello Sonnino International Educational Center”, è un progetto educativo fortemente voluto dalla Baronessa Caterina De Renzis Sonnino. Si rivolge a studenti universitari: ospitandoli, permette di farli vivere a pieno la vita del luogo, una esperienza Autentica, per portare avanti ricerche di studio in differenti ambiti, dalla sostenibilità, all’agraria e molto altro.
Fattoria La Leccia
Al femminile non esiste. Il leccio è uno degli alberi più diffusi della macchia mediterranea, ma la leccia no, è termine di fantasia. In Toscana però non vale questa regola o vale un po’ meno, perché la leccia si usa e vale per frazioni, località, strade di campagna.
La Leccia infatti si è sempre chiamata così, questa villa di campagna poi diventata fattoria a Montespertoli ha sempre portato questo nome e si trova in via della Leccia. Può vivere anche mille anni un leccio, ha una chioma sempreverde, ovale ampia e densa, come un ombrello. Ha legno ottimo da bruciare, per fare calore.
Un tempo si piantavano lecci per augurare lunga vita ai neonati. Il senso dello stare assieme, del crescere, dell’accoglienza, può stare tutto in un albero. Come in un’azienda di vino.
La Fattoria La Leccia nasce nel 2013, ma ha una vita precedente che inizia negli anni ’70 del secolo scorso, con l’acquisto del podere da parte di tre fratelli, Renzo, Sergio e Loriano Bagnoli, la seconda generazione della nota azienda di gelati Sammontana.
Cercavano un posto dove far crescere famiglia e figli in modo spensierato, dove stare tutti assieme e fare calore in un luogo incontaminato. Le radici già c’erano perché il padre Romeo era di queste parti.
Qui il senso del logo scelto per La Leccia, dove parte aerea e parte ipogea quasi si confondono, le foglie sono come le radici e viceversa, a sottolineare il legame profondo tra la terra e le idee, la casa di famiglia che è anche Madre che genera di continuo.
L’azienda oggi, sotto la conduzione di Lorenzo Bagnoli, colleziona ad ogni anno nuovi e importanti riconoscimenti, frutto della passione e competenza che la famiglia Bagnoli investe in questa nuova realtà.
Montespertoli
Montespertoli è un posto strategico a quasi 300 metri di altitudine sul livello del mare, da una parte abbiamo la valle che conduce al fiume Pesa (Val di Pesa), dall’altra la valle del fiume Elsa (Val d’Elsa). La campagna che circonda la città offre paesaggi da cartolina: un susseguirsi di dolci colline ricoperte di vigneti ed olivi, con strade sterrate delineate da file di alberi di cipresso.
Si trova lungo la Via Volterrana che si collega alla Via Francigena, tratta divenuta famosa durante il medioevo per i pellegrinaggi cristiani di tutto il mondo. Grazie alla sua posizione la città è da sempre in contatto con i maggiori centri della Toscana, soprattutto con Firenze dalla quale dista solo 20 chilometri.
È nel cuore del Chianti e ne costituisce una delle più piccole DOCG, ma possiede una delle superfici più densamente vitate in Toscana. Un territorio che è sempre stato vocato per la produzione vinicola; ne è testimonianza la vinsantaia del Castello, risalente al 1500.
Il Vinsanto
Cosa ci fanno due produttori così giovani in mezzo ai caratelli? Il Vinsanto, le cui origini vengono datate attorno al XIV secolo è da sempre icona della produzione vitivinicola toscana. Leone de Renzis Sonnino e Lorenzo Bagnoli, entrambi membri dell’ Associazione Viticoltori di Montespertoli, e ben consapevoli delle difficoltà dovute agli investimenti, ai lunghi tempi di affinamento, al giusto posizionamento sui mercati, credono e difendono ancora questo prodotto.
La Degustazione
Castello di Sonnino e Fattoria La Leccia hanno proposto, per questo evento, 5 diverse annate di Vinsanto in degustazione, precisamente 1999 – 2005 – 2008 – 2015 – 2016.
Suggestiva location la vinsantaia di Castello Sonnino, risalente al 1500 e tutt’ora utilizzata per l’appassimento del trebbiano sui graticci.
Rilanciare e preservare l’ identità storica di questo prodotto i punti di fornza su cui si impegnano i due produttori.
La 1999 proviene da un’era enologica diversa, con discreta selezione in vigna. Per Il Vinsanto del Chianti Castello Sonnino color ambra scarico, non troppo acceso. Olfattivo gentile, mai diretto, con piacevoli note di giaggiolo bianco e zagara. Al sorso si percepisce l’alcolicità, buona l’acidità e lunga persistenza.
Sua Santità Vinsanto del Chianti La Leccia 2005 presenta un colore scarico, tradizionale, dovuto anche al lungo affinamento di oltre 10 anni. Piacevole e copiosa acidità, bel bilanciamento acidi/zuccheri ed ottima pulizia sul finale di bocca.
Interessante cambio di passo con le ultime tre annate. Complici l’abbandono della malvasia (per passare esclusivamente a un monovitigno di trebbiano) e l’utilizzo della barrique al posto dei caratelli, noltiamo prodotti più “francesizzanti”, in pefetto equilibrio, con più complessità, con discreta struttura, più eleganti e dai carichi colori brillanti.
….e gli altri vini proposti
I vini di annata, entrambi 2020, ben esprimono il territorio di Montespertoli. Bevibilità ed eleganza per Fattoria La Leccia, differenti parcelle utilizzate per il blend di Sangiovese, affinamento in grandi botti di rovere. Freschezza e classe per un Chianti Superiore DOCG molto gastronomico.
Il Chianti Montespertoli Riesrva DOCG di Castello Sonnino, con il 20% di Merlot e Cabernet Sauvignon, mette in primo piano il profilo fruttato, grande protagonista seguito da delicate speziature. Castello Sonnino promuove l’acidità attraverso l’utilizzo di grandi botti di secondo passaggio. Un vino focalizzato su freschezza e beva, senza comunque rinunciare a complessità ed eleganza.
Gòta Rossa Toscana Sangiovese IGT 2019 di fattoria La Leccia, riposa 1 anno in botte grande, seguito da un ulteriore anno bottiglia. E’ intenso, fresco, con frutta rossa polposa incorniciata da avvolgenti sentori di pepe bianco, caffè, cioccolato. Grande struttura, trama tannica fine e ottima propensione all’invecchiamento.
Cantinino IGT Toscana Sangiovese 2019 Castello Sonnino proviene da un cru di sangiovese vinificato in purezza, rappresenta la massima espressione aziendale da singola vigna. Ottenuto da più micriovinificazioni, affina 18 mesi barrique di primo, secondo e terzo paassaggio. Protagonista anche in questo caso una bellissima nota fruttata, confetture di ciliegia, mora e tamarindo, seguite da sentori di sottobosco, polvere di caffè, accenni balsamici. Gusto e struttura con elegenti tannini lo rendono un vino dalle ottime capacità evolutive.
L’evento ha visto la partecipazione del Ristorante Il Cibreo di Firenze, che ben ha saputo abbinare i vini proposti con preparazioni della cucina fiorentina interpretati in chiave dinamica e contemporanea.
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