Fondata nel lontano 1878 dall’imprenditore Enrico Serafino a Canale d’Alba, paese nel cuore del territorio vitivinicolo sulla sponda sinistra del Tanaro, la Enrico Serafino è la cantina più antica del Roero ed è stata una delle prime Case Storiche Piemontesi a produrre, all’interno delle proprie gallerie sotterranee ottocentesche, Barolo, Barbaresco e pregiate cuvée di Metodo Classico come l’Asti Champagne e lo Champagne Regina Brut.
Il ventiquattrenne Serafino Enrico, proprietario terriero e rentier a Romano Canavese, decise di trasferirsi nel cuore del Piemonte viticolo per realizzare il suo sogno: “produrre vini di lusso e da pasto, bianchi, neri, spumanti dei migliori vigneti delle regioni piemontesi”.
Da fine Ottocento e poi nei primi anni del Novecento i vini della Casa come Barolo, Barbaresco e Barbera, vennero esportati in tutto il mondo, dall’Europa alla Cina, dalle Americhe all’India. Il Metodo Classico di Enrico Serafino, identificabile per il raffinato logo art déco, insieme ad altri esclusivi spumanti piemontesi, conquistò il mondo.
I suoi manifesti pubblicitari comparvero nelle strade di New York, Londra e Parigi e le bottiglie divennero protagoniste di importanti scene dei film hollywoodiani e dei ricevimenti più eleganti.
Segno della rilevanza della Casa è il riconoscimento di Enrico Serafino come produttore storico di Barolo e Barbaresco che vale il diritto legale, in deroga alle norme molto restrittive dei disciplinari, di compiere l’intero processo di vinificazione e affinamento di questi due vini nelle proprie cantine di Canale vale a dire fuori dalla normale area autorizzata.
Il logo dell’azienda racchiude ed esprime tutti questi importanti valori. La conchiglia dorata è il “segno della natura sulla natura” e si ispira al suolo piemontese nato dal sollevamento dei fondali marini e pertanto ricco di minerali e fossili acquatici preistorici.
Di essa viene rappresentata la sezione trasversale, che rivela una struttura simile al grappolo dell’uva ed evoca l’eleganza e la grazia che regolano il mondo. Il logo richiama anche la Sectio Aurea, ideale della perfetta armonia e proporzione, espressione di bellezza e di equilibrio assoluti oltre che prova della sostenibilità di una crescita che rispetta la natura.
La Enrico Serafino oggi
La Enrico Serafino è una cantina dall’anima familiare e dalla qualità artigianale. La proprietà, che nel tempo è cambiata, ha sempre mantenuto l’approccio fatto di orizzonti temporali lunghi, per generazioni, e di forte legame con il vigneto, tipico delle attività familiari. Questo ha ovviamente influito sulla scelta di rimanere una cantina artigianale nel duplice significato di dimensione e di cura del dettaglio.
Oggi la proprietà è della famiglia Krause Gentile che ha mantenuto la filosofia dell’azienda, rinnovando l’originale atto di volontà del fondatore, facendo propri l’attenzione per il particolare, l’artigianalità delle lavorazioni e il rispetto per le generazioni future che distinguono i vini della Enrico Serafino sin dal 1878.
La Cantina
La produzione totale annuale è di 350.000 bottiglie ottenute da uve che provengono dai 25 ettari di proprietà nelle zone di Barolo, Langa, Roero e Alta Langa, oltre che dai 35 ettari di vigneti di conferitori di lungo periodo che vengono continuamente monitorati dagli agronomi della Casa.
La cantina si trova ancora nella stessa sede degli inizi, in un complesso di fabbricati originali che sono uno dei landmark di Canale e della zona vitivinicola che circonda Alba.
Ogni singola bottiglia è prodotta con la solida esperienza di oltre 140 vendemmie ininterrotte seguendo regole rigorose e combinando alle uve dei migliori vigneti l’esperienza artigianale tramandata di generazione in generazione.
Punto focale della qualità in Enrico Serafino è la vendemmia esclusivamente manuale e in cassa delle uve, la procedura di doppia cernita su tavoli vibranti, al 100% esenti da convogliatori a coclea, e la fermentazione differenziata dei diversi vigneti.
Questa si attua attraverso le tecniche di fermentazione dell’uva intera, degli acini interi o dell’uva diraspata e pressata anche con la metodica del cappello sommerso.
Viticoltura sostenibile
La Enrico Serafino è impegnata in una viticoltura sostenibile sia attraverso azioni che riducono l’impatto ambientale e proteggono la biodiversità, sia attraverso la promozione di iniziative sociali.
L’azienda è attenta all’ambiente durante tutti i processi produttivi fino alla commercializzazione dei propri vini. Dal punto di vista della produzione, l’azienda lavora attivamente per ridurre il consumo di acqua e utilizza il 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Le bottiglie sono prodotte con almeno il 65% di vetro riciclato, gli imballaggi con il 70% di carta riciclata e le etichette con il 100% di carta naturale certificata FSC (Sistema internazionale di certificazione forestale). I tappi sono in sughero riciclabile al 100%.
Nel 2021 Enrico Serafino ha ottenuto la Certificazione VIVA di sistema e di prodotto – con l’Alta Langa Oudeis. Il regolamento VIVA utilizza indicatori ambientali ampiamente diffusi a livello nazionale e internazionale, che verificano un set importante di elementi, dalle emissioni di CO2 al consumo di acqua, dalle pratiche agricole alla responsabilità sociale.
Il fondatore Enrico Serafino e i figli dopo di lui hanno sempre dimostrato grande sensibilità ai temi sociali, sostenendo molteplici iniziative di solidarietà. Questo tratto peculiare di attaccamento alla Comunità è rimasto tra i caratteri della nostra Casa.
Un Patrimonio Unesco che parla di vino
L’ambiente che fa da cornice ai vigneti e alla cantina è quello di Langhe e Roero, nel 2014 prima area vitivinicola italiana riconosciuta come Patrimonio Unesco per il valore universale di questo paesaggio creato dal connubio uomo-natura.
Da un punto di vista geologico quest’area è parte del BTP ovvero il Bacino Terziario Piemontese che trae vantaggio dalla contemporanea presenza di una grande varietà di elementi, dalle rocce vulcaniche a quelle basaltiche, così come dall’emersione del fondale marino.
I vigneti di proprietà si trovano per la maggior parte in Langa, conosciuta a livello mondiale per originare due delle più alte espressioni del Nebbiolo: il Barolo e il Barbaresco.
Il paesaggio si distingue per il susseguirsi di colline dove i vigneti creano disegni di grande fascino. I suoli sono di origine miocenica, risalenti a circa 15 milioni di anni fa, costituiti da terre bianche di carattere calcareo-argilloso. In particolare, la Enrico Serafino possiede vigneti nel comune di Serralunga d’Alba nei quali si producono vini austeri, complessi e di grande longevità.
Nel Roero, invece, i terreni sono più sabbiosi e soffici, perché originatisi solo 5 milioni di anni fa, e permettono di produrre, oltre ai vini rossi, anche bianchi di grande qualità e freschezza aromatica.
Il paesaggio si caratterizza per l’alternarsi dei vigneti ai boschi e ai noccioleti ma soprattutto per le “rocche”, ripide e scoscese pareti di roccia tufacea che si aprono all’improvviso nel paesaggio.
I principali vitigni coltivati sono Nebbiolo, Barbera e Arneis. I vini Roero (da uve Nebbiolo) e Roero Arneis dominano la scena, caratterizzando profondamente l’immagine enoica di questo territorio.
I vini
L’azienda possiede 14 ettari di proprietà nelle Langhe e 11 ettari nella zona del Roero per un totale di 25 ettari vitati. A questi si aggiungono altri 35 ettari tra Langhe, Roero e Monferrato che sono controllati direttamente dai tecnici della Casa attraverso contratti di lungo periodo con i proprietari agricoltori. Tutti i vini sono prodotti e imbottigliati all’origine all’interno delle proprie cantine. Tra questi ricordiamo Barolo, Barbaresco, Picotener, Nebbiolo, Barbera d’Alba, Barbera d’Asti, Roero Arneis oltre agli spumanti Alta Langa DOCG. La produzione annuale è di 340.000 bottiglie.
L’Alta Langa
Il Piemonte vinicolo vanta la primogenitura italiana della produzione di Spumante. Dal 1850, infatti, le cantine piemontesi producono le pregiate bollicine metodo classico. In Enrico Serafino la produzione è iniziata nel 1878 nelle stesse cantine sotterranee utilizzate ancora oggi per i propri Alta Langa DOCG.
Nel 1990 questo panorama già interessante si è arricchito di un progetto dalle connotazioni uniche; il progetto Alta Langa. Questo è iniziato con la messa a dimora di circa 50 ettari di vigneto sperimentale nella zona dell’Alta Langa ovvero nelle colline piemontesi più aspre e povere, con terreni marnosi e calcareo-argillosi, sfondo alle pagine di Pavese e Fenoglio.
Liberi da ogni limite burocratico, cosa mai successa per nessun’altra denominazione, abbiamo potuto scegliere i migliori terreni, i più motivati coltivatori e i cloni qualitativamente più importanti di Pinot Nero e Chardonnay.
Alta Langa docg Metodo Classico Parcellaire Extra Brut Millesimato 2018
Il primo vino degustato è ottenuto esclusivamente da alcune particelle selezionate, grazie al basso dosaggio e all’assenza di distillati, questo m.c. ben rappresenta il “graffiante” legame vitigno-territorio. Parcellaire è composto per il 95% da Pinot Nero e per la restante parte da Chardonnay.
Giallo paglierino, con lucenti screzi dorati, presenta una schiuma fitta e soffice, sorretta da un perlage vivace, fine e persistente. Olfattivo dotato di piacevole verticalità ma anche di ampio spettro dove mela golden, susina bianca, fiori di mimosa e di tiglio ben si integrano con sentori di pompelmo rosa e bergamotto. Il sorso, deciso ma dall’ampio svolgersi, risulta appagante e coerente con quanto già percepito, chiudendo con piacevoli ricordi sapidi e agrumati. Sosta sei mesi sulle fecce ed almeno 36 mesi sui lieviti.
Barolo e Barbaresco
Oltre 140 anni di esperienza nella produzione di Barolo e Barbaresco: la denominazione Barolo si sviluppa in 11 comuni sulla riva destra del fiume Tanaro. Le uve di Enrico Serafino provengono dalle rinomate aree di Serralunga d’Alba, Monforte e La Morra.
I vini della denominazione Barbaresco possono essere prodotti in 4 comuni e le uve della cantina provengono da Barbaresco, Neive e Alba. La Enrico Serafino produce: Barolo DOCG Monclivio, Barolo DOCG Serralunga e Barbaresco DOCG Sanavento. Da giugno 2020 è disponibile il cru Briccolina Barolo DOCG, protagonista della seconda degustazione.
Barolo docg Riserva Briccolina 2016
La MGA Briccolina, ubicata a sud del castello di Serralunga d’Alba, è nota per la sua grande complessità, caratteristica dai terreni denominati “Formazioni di Lequio”.
Rosso granato compatto e vivace, presenta un impatto olfattivo deciso ed elegante. Marasca, amarena, mora, mirtillo e tamarindo si intrecciano regalando effluvi che spaziano dalla gelée al sottospirito. Rosa, iris e viola ci accompagnano verso dinamiche evoluzioni di cannella, eucalipto, anice stellato, rimandi di liquirizia, polvere di caffè, tabacco e carruba.
Il sorso, compatto e succoso, è dotato di magistrale freschezza e la lunga esperienza gustativa fa apprezzare un tannino ottimamente integrato nella struttura. Ottima chiusura, esaltata dall’eccellente persistenza, con misurata e piacevole sapidità. Matura 28 mesi in botti di rovere di media grandezza ed affina per due anni in bottiglia.
Gli Autoctoni
Enrico Serafino ha scelto di coltivare esclusivamente vitigni autoctoni (se non si considerano Pinot N. e Chardonnay per l’Alta Langa), concentrandosi su alcuni dei 46 presenti nel territorio piemontese. Ad ogni vendemmia si ottengono uve che vanno dal Nebbiolo alla Barbera, dal Dolcetto all’Arneis, dal Cortese al Moscato.
L’attenzione rivolta ai vitigni non esclude e anzi coincide con la meticolosa attenzione rivolta alla ricchezza del terroir creato dall’esclusivo legame vitigno–terroir–denominazione.
La Collezione storica
All’interno dell’enoteca storica, Enrico Serafino conserva una completa collezione di vini, che vanno dal Barolo al Barbaresco sino all’Erbaluce di Caluso Passito. Le bottiglie di Barolo testimoniano 80 degli oltre 140 anni della nostra storia, la più antica è di Barolo 1939. Per il Barbaresco, sono 70 gli anni di storia. La più antica bottiglia per questa denominazione è un Barbaresco del 1949.
“Attitudine Piemontese“
L’ Attitudine Piemontese deriva essenzialmente dalla grande povertà che sino dalle metà del ‘900 colpiva la regione. Tempo e dedizione, rispetto per la natura e attenzione per i dettagli furono investiti per ottenere il massimo dai doni naturali che i Piemontesi trovarono nel loro territorio. Dal 1878 Enrico Serafino si definisce piena espressione dell’Attitudine Piemontese: tempo, rispetto, complessità e artigianalità.
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