Fattoria Selvapiana è stata la magnifica location per la tradizionale visita in cantina di Ais Versilia in occasione del termine del corso di primo livello.
Nata nel medioevo come torre di avvistamento, per poi essere trasformata in villa nel periodo rinascimentale, è a oggi di proprietà di Francesco Giuntini.
Selvapiana ha attualmente 60 ettari vitati, dislocati nei comuni di Rufina e Pontassieve, di cui 54 a sangiovese ed è certificata bio dal 1992. I terreni sono ricchi di scheletro, argilla e salendo di quota galestro. La vicinanza degli Appennini garantisce una forte escursione termica (34°-17°) regalando ai suoi vini un ventaglio olfattivo unico.
Nel 2005 viene inaugurata la nuova cantina che si affianca alla cantina storica ubicata anticamente sotto la villa e alla barriccaia.
In azienda veniamo accolti da Niccolò Giuntini, giovane enologo con un grande bagaglio tecnico maturato sia in Italia che all’estero, fin dall’inizio impegnato nell’ammodernamento della cantina e dei vigneti senza tralasciare la tradizione che ha sempre contraddistinto questa realtà vitivinicola.
La nuova realizzazione ha spazi ampi e funzionali, Niccolò ci illustra i vari investimenti sostenuti in questi anni e le migliorie ottenute (bassissimo uso di solforosa e fermentazione senza aggiunta di lieviti selezionati) che contribuiscono alla realizzazione di vini eco sostenibili e di pregio.
Di particolare interesse la cantina storica dove sono stoccate le vecchie annate, fra l’altro degustabili su richiesta, e la barriccaia ventilata dove appassiscono le uve per il vin santo.
Terminata la visita delle cantine veniamo accolti nella villa per la degustazione dei migliori prodotti della fattoria. Le sale della dimora, risalente al periodo rinascimentale, furono la residenza estiva di nobili famiglie fiorentine e dei vescovi di Firenze, dai suoi affreschi sembrano ancora riaffiorare i fasti di quel tempo.
Chianti Rufina DOCG Vendemmia 2018
Vinificato con uve sangiovese per il 95% e per il restante 5% da colorino e malvasia nera. Le uve provengono dai vigneti attorno alla Villa di Selvapiana ed in particolare dal vigneto Pian de’ Marroni e Cerbognole, entrambi nel comune di Rufina e dal vigneto San Martino nel comune di Pontassieve. I terreni sono molto ricchi di scheletro, profondi e freschi, con medio impasto argillo-calcareo. L’età dei vigneti varia da 15 anni a oltre 40 anni, con una densità di impianto da 5200 a 7200 viti per ettaro il tutto allevato a cordone speronato. La fermentazione avviene in acciaio in maniera spontanea con lieviti naturali e affina in grandi botti di rovere francese per circa 10 mesi.
Rosso rubino lucente fa subito presagire la sua grande freschezza. Al naso esordisce con frutti di bosco in fase di maturazione, more, lamponi e violette fresche. A corredo del ventaglio olfattivo un’ accenno di vaniglia. Il sorso è coerente con l’olfatto ed incentrato sull’acidità, che ben si sposa con tannini presenti ma mai invasivi. Buona la persistenza così come il corpo del vino, un sapido finale invoglia il degustatore ad un ulteriore sorso.
Vigneto Bucerchiale Chianti Rufina DOCG Riserva 2016
Cru che rappresenta Selvapiana e la famiglia Giuntini, che fin dal 1979 produce questo vino per rappresentare al meglio il sangiovese vinificato nel territorio di Rufina. Il vigneto Blucerchiale ha una esposizione sud sud-ovest ed una altitudine di 250 metri s.l.m. Le viti hanno un’età che varia dai 19 ai 43 anni, e sono allevate in parte a spalliera con potatura e in parte a cordone speronato. La vendemmia avviene esclusivamente a mano, anche in questo caso la fermentazione viene svolta spontaneamente con lieviti naturali ed il periodo di affinamento è di 15 mesi, in piccola percentuale utilizzando barrique nuove e per la maggior parte con barrique di secondo e terzo passaggio.
Nel calice si presenta rosso rubino, con lucenti accenni granati, il ventaglio olfattivo è elegante e variegato. Ciliegia matura, mora e susina in confettura. Evoluzioni che spaziano dalla liquirizia, cannella e sentori tostati. Il sorso è pieno, avvolgente e dotato di trama tannica fitta e ben percettibile. Fresco e dinamico, il sorso si conclude con una lunga persistenza su note boisè. Un vino dalle indubbie capacità di invecchiamento.
Vigneto Erchi Chianti Rufina DOCG 2016
Anche per questo vino parliamo di monovitigno e monovigneto. Sangiovese allevato a cordone speronato nella vinga di Quona-Erchi nel comune di Pontassieve con altitudine di circa 200 metri su terreni ricchi di calcare.
Si presenta con la sua veste rosso rubino vivido, al naso predomina la finezza. Frutti di bosco e ciliegia matura si intrecciano con sentori di viola, accenni erbacei, erbe aromatiche ma anche pepe bianco e grafite. Il sorso è potente, lamponi, gesso ed un accenno ferruginoso sono accompagnati da tannini decisi. Fresco in tutto il suo susseguirsi ed in ottimo equilibrio gustativo con finale asciutto e pulito.
Pomino Rosso DOC Villa Petrognano 2017
Iniziamo ad assaporare i blend di Fattoria Selvapiana. Per questo prodotto le percentuali sono 60% di sangiovese, 20% di cabernet sauvignon e 20% di merlot. I filari, allevati a guyot, hanno una altitudine che varia dai 340 ai 400 metri s.l.m., esposizione sud-ovest e il terreno, ai piedi degli Appennini fra Toscana ed Emilia Romagna, è ricco di galestro. Le viti hanno età che variano dagli 11 ai 32 anni. Come sempre la fermentazione è svolta in acciaio a temperature controllate con lieviti naturali, mentre l’affinamento è svolto in grandi botti per il sangiovese e in barrique per cabernet sauvignon e merlot. Rosso rubino pieno e compatto con riflessi violacei. Al naso mora, mirtillo e ciliegia in confettura ben si integrano con ricordi di cioccolato, tabacco e sentori ematici. Fresco e pieno, il sorso ha tannini levigati con buona trama, ritorni di frutta, vaniglia e corteccia accompagnano verso il finale di media persistenza ed ottima chiusura che richiama mandorle tostate.
IGT Toscana 2016 Fornace
Concludiamo la nostra degustazione con un altro blend ancora più spostato sui vitigni internazionali. Questa volta le percentuali sono 40% cabernet sauvignon, 40% merlot e 20% sangiovese. Esposizione ovest-nord/ovest altitudine 200-300 metri s.l.m. e terreni calcarei di media consistenza. La maturazione avviene per 15 mesi in barrique per il 40% di primo passaggio.
Impenetrabile e vivace rosso rubino. Spettro olfattivo variegato che spazia da ribes nero, marasca in confettura, cuoio, pepe bianco, liquirizia, note terrose e balsamiche. Ampio il sorso con tannini ben presenti ma ben gestiti dalla freschezza. Il finale è dominato da note di rabarbaro.
Ed infine la degustazione dell’olio proveniente dalle 9000 piante suddivise in quattro zone. Oliveta Podere San Giuseppe e Oliveta Rignella nel comune di Pelago, Oliveta Casanova nel comune di Rufina, Oliveta San Martino-Erchi nel comune di Pontassieve.
La visita volge al termine, sicuramente i corsisti di Ais Versilia hanno avuto la possibilità di toccare con mano una delle più belle realtà del patrimonio vitivinicolo toscano, un’azienda moderna ma con valori antichi, dal personale cordiale e sempre disponibile. Grazie Fattoria Selvapiana !!!
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