Ventiventi è una cantina giovane, ma con radici nel cuore dell’Emilia-Romagna grazie alla visione della famiglia Razzaboni e all’energia dei tre fratelli alla guida dell’azienda: Riccardo, Andrea e Tommaso.
Dal 2020, anno che dà il nome all’azienda, ogni decisione riflette la passione condivisa e il desiderio di creare vini che rappresentino non solo l’eccellenza enologica, ma anche un impegno concreto verso il territorio.
Per Ventiventi, la sostenibilità non è un’asettica strategia commerciale, ma una promessa quotidiana, un patto con la terra e con chi la lavora, riflesso dell’impegno personale di ciascun membro della famiglia.
Come sottolinea Andrea Razzaboni, enologo dell’azienda, “noi non produciamo vini sostenibili perché è quello che il mercato chiede, ma perché è quello che siamo”.
La coltivazione biologica, adottata fin dal primo impianto nel 2016, rappresenta il cuore di questa filosofia: ogni vite è cresciuta senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi, rispettando i cicli naturali e preservando la biodiversità. pure. La consapevolezza che, il rispetto per la natura sia il primo passo per ottenere vini autentici, guida ogni scelta produttiva.
L’impegno verso la sostenibilità si estende ben oltre i vigneti. Dal 2019, l’azienda ha potenziato progressivamente il proprio impianto fotovoltaico, passando da una capacità iniziale di 29 kW a quasi 100 kW, avvicinandosi all’obiettivo dell’autosufficienza energetica e riducendo sensibilmente le emissioni di CO₂.
Parallelamente, Ventiventi ha adottato un sistema di irrigazione a goccia di ultima generazione, sviluppato in collaborazione con Irritec – leader a livello mondiale dell’irrigazione di precisione – che permette di utilizzare l’acqua in modo mirato, riducendo gli sprechi e garantendo il massimo rispetto per una risorsa così preziosa. Ogni goccia diventa simbolo di una filosofia produttiva che non lascia spazio a compromessi.
Negli anni, l’azienda ha investito in una nuova linea per la sboccatura e in una macchina per il riempimento, rendendosi completamente autosufficiente anche nelle fasi di tiraggio e imbottigliamento. Questo approccio non solo riduce i trasporti, ma garantisce un controllo totale sulla qualità.
Gli spazi produttivi includono celle nuove e una zona dedicata ai tonneaux, utilizzati sia per la preparazione del vino da liqueur sia per l’affinamento delle riserve, sottolineando una visione a lungo termine che integra tradizione e innovazione.
Per Ventiventi, la sostenibilità è un concetto che si evolve insieme alla cantina. Ogni scelta, dalla coltivazione alla vinificazione, è pensata per costruire un modello agricolo e produttivo che guardi al futuro senza dimenticare il legame con le proprie radici.
“Per noi – continua Andrea – innovazione significa trovare un equilibrio tra modernità e rispetto per la natura. In Ventiventi, il progresso tecnologico non è mai fine a sé stesso, ma uno strumento per garantire qualità nel massimo rispetto dei terreni, delle piante e dell’ambiente. Grazie alla tecnologia, possiamo ridurre sensibilmente l’utilizzo di rame e zolfo, affidandoci non alla chimica, ma alla forza rigeneratrice della natura stessa. La nostra nuova vendemmiatrice è un esempio concreto di come un approccio moderno possa migliorare il prodotto finale: portare l’uva, in cantina in tempi brevi ed a perfetta maturazione, ci permette di lavorare con un basso utilizzo di solfiti, mantenendo intatta l’identità del vino. Modernità, per noi, non è mai contrapposta alla tradizione, ma la accompagna con ordine, precisione e una dedizione costante al rispetto dell’ambiente.”
Cantina Ventiventi
Tutto ha inizio nel 2014 con l’acquisizione dei terreni allo scopo di radicare un sogno nella terra emiliana che, a Medolla (MO), ospita i 70 ettari di proprietà, di cui 30 vitati, e la cantina. La scelta della terra non è casuale.
La tessitura alluvionale, con il 45% di argilla, 47% di limo e 8% di sabbia, offre un habitat ideale per la vite. Con il primo impianto nel 2016, le radici non sono solo quelle delle viti, ma quelle di una famiglia pronta a prendersi cura di ogni filare, di ogni tralcio, consapevole che la pazienza è il primo ingrediente del successo.
La prima vendemmia del 2018 rappresenta il frutto di anni di attesa e lavoro, ma è solo l’inizio.
La vera svolta arriva nel 2020, l’anno che non a caso dà il nome alla cantina. Con la commercializzazione ufficiale dei primi vini, Ventiventi fa il suo ingresso sul mercato e inizia a farsi strada in un settore competitivo e in continua evoluzione.
La scelta del Metodo Classico, l’impegno verso la sostenibilità e l’attenzione maniacale alla qualità si rivelano la chiave per distinguersi.
L’approccio basato sulla valorizzazione dei vitigni locali, come il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Sorbara, l’Ancellotta e il Pignoletto, troviamo varietà internazionali come il Chardonnay, Pinot Bianco, Cabernet Sauvignon e Traminer. Oggi, la produzione conta oltre 66.000 bottiglie tra Metodo Classico, Charmat e vini fermi.
“Il nostro progetto si distingue perché rappresenta la sintesi di tre visioni e di tre approcci differenti. Lavorare come fratelli non è sempre semplice, ma proprio in questa complessità troviamo la nostra forza”, raccontano i fratelli Razzaboni, Andrea, Riccardo e Tommaso. L’entusiasmo per la sfida si riflette nell’intera filosofia produttiva, che vede nell’approccio giovane, dinamico e familiare un valore aggiunto capace di tradursi in proposte di mercato uniche.
Dal novembre 2023, Ventiventi entra a far parte della FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti- una scelta che rafforza l’identità dell’azienda e ne certifica l’approccio autentico e trasparente.
https://www.instagram.com/ventiventiwinery
Fonte AB Comunicazione
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