Un modello economicamente sostenibile, rispetto per l’ambiente, tutela e motivazione delle persone che lavorano in azienda e, soprattutto, miglioramento continuo. Ecco cosa significa per Luca Ferraris il raggiungimento della certificazione Equalitas.

Un’azienda che, anzitutto, fa bene al territorio. È questa la sintesi che emerge dal lavoro svolto dall’azienda Ferraris Agricola, divenuta sinonimo di Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, per raggiungere la certificazione Equalitas, che prevede la misurazione di tutti i parametri aziendali e dell’andamento generale dell’impresa ma anche la definizione di nuovi obiettivi, di anno in anno.

Ferraris Agricola

Con un fatturato di 1.490.000 euro e una crescita del 16%, 12 dipendenti, tutti a tempo indeterminato, con una retribuzione che supera di almeno il 25% quella minima prevista dal Contratto Nazionale e per il 50% donne, la cantina è un modello imprenditoriale che funziona.

Il welfare, in particolare, è un elemento distintivo, a partire dalla elasticità degli orari e dei giorni di ferie, che possono agevolare così le esigenze personali e famigliari dei dipendenti.

Tra i parametri fondamentali di Equalitas, c’è la sanità finanziaria dell’azienda, che permette di portare ricchezza nel territorio creando benessere e, nel caso della Ferraris, indotto legato al turismo. Nel 2024, infatti, gli investimenti sono stati di 400.000 euro, circa il 28% del fatturato totale.

Il più grande progetto, realizzato recentemente, infatti, è stata l’apertura del Museo del Ruchè, un progetto importante, che ha permesso di rivitalizzare un’area del Monferrato ancora da valorizzare, come dimostrato dai numeri: sono 7.182 le persone passate nei due store nel 2024, in cantina e al Museo, dall’inizio dell’anno.

Ferraris Agricola

La sostenibilità ambientale è, infine, un capitolo fondamentale. L’azienda ha investito 100.000 euro nella creazione di un tetto agri solare con ausilio di batterie che la rendono indipendente, proprio come nel caso delle baite, e nell’installazione di una colonnina per la ricarica delle auto elettriche, disponibile sia ai clienti che ai dipendenti.

In vigneto, grazie all’utilizzo di sensori e capannine si riducono fino al 30% gli interventi fitosanitari e si sta ora lavorando ad un progetto a ultrasuoni che analizza la quantità di vegetazione sul filare che potrà abbattere l’utilizzo della chimica fino al 50%.

Un impegno che si riflette anche in cantina, grazie all’adozione di bottiglie più leggere che ha ridotto la quantità di vetro di 900 quintali all’anno, che tra l’ingresso e l’uscita della merce in cantina, significa l’abbattimento di 1.800 quintali di peso che viaggia su gomma, oltre al relativo risparmio energetico sulla produzione della bottiglia stessa da parte della vetreria.

Fonte Gheusis


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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