Confermata la visione della cantina cooperativa altoatesina, con il riconoscimento, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, dello status giuridico delle 86 particelle dell’Alto Adige.
Un ulteriore passo avanti verso una produzione sempre più consapevole, selezionata e autenticamente figlia del terroir: il Ministero delle Politiche Agricole ha ufficialmente riconosciuto 86 distinte parcelle per la produzione vitivinicola in Alto Adige.
Per Cantina Kurtatsch, cantina cooperativa altoatesina guidata da Andreas Kofler, la decisione è una conferma della visione aziendale che da anni conduce l’attività delle 190 famiglie associate: seguire imprescindibilmente il territorio, ridefinendo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la produzione sostenibile di vini che rispecchiano la loro provenienza e le sfumature del terroir.
Una missione lungimirante, che trova dimostrazione nell’assoluto primato di Cantina Kurtatsch nel numero di vini – nove etichette – che potranno presto marchiarsi della denominazione di Unità Geografica Aggiuntiva, essendo provenienti da zone identificate tra le 86 particelle ufficializzate: Graun, Penon, Penon-Hofstatt, Penon-Kofl, Glen, Mazon, Frauenrigl e Brenntal.
«Siamo convinti che la ricchezza del terroir in cui abbiamo la fortuna di coltivare le nostre uve sia la chiave assoluta della nostra continua ricerca di miglioramento. – racconta Andreas Kofler. – L’obiettivo per noi è chiaro: vogliamo che il nostro lavoro crei valore – per il consumatore, per la nostra regione e per i soci della cooperativa. Negli ultimi anni, abbiamo concentrato i nostri sforzi nel dare al consumatore sempre più garanzie sulla qualità e la provenienza dei vini, aumentando la percezione di valore dei nostri prodotti (e, per estensione, della nostra regione) e assicurando soddisfazioni e sostegno sempre maggiore ai nostri soci.»
Leader in questo percorso in direzione dell’unicità e territorialità, Cantina Kurtatsch ha investito infatti negli ultimi anni in iniziative di rinnovamento trasversali che coniugano ogni aspetto dell’attività della cantina – non solo il vino, ma anche l’etichetta, le strutture e la proposta enoturistica – secondo le regole del territorio, con l’obiettivo di valorizzarlo al meglio nella sua ricchezza ed eterogeneità.
TERROIR E VINO
Il fil rouge della territorialità parte naturalmente dalla produzione, che vede nella natura stessa della cantina cooperativa il più grande esempio di molteplicità; i 190 ettari di vigneto, coltivati da 190 famiglie, si estendono in un territorio fortemente eterogeneo, dall’estremo sviluppo verticale: dai 220 metri s.l.m. dei vigneti a fondovalle ai 900 di quelli più alti, climi, suoli, esposizioni si avvicendano e alternano nelle loro diversità.
«Sono proprio queste condizioni – commenta Andreas Kofler – uniche del territorio di Cortaccia, senza pari in tutta Europa, a consentire a Cantina Kurtatsch di concentrarsi sulle Unità Geografiche Aggiuntive, valorizzando ogni singola etichetta in modo autentico e dando vita a vini che raccontano il terroir con unicità. Siamo fortemente convinti che questo approccio permetta l’espressione della qualità come da noi intesa: una giusta combinazione tra zona e varietà».
Proprio per questo, nell’ultimo decennio Cantina Kurtatsch ha orientato l’attenzione sulla ricerca, sviluppando un pioneristico approccio di “Zona per Zona, Vino per Vino” atto a creare le migliori condizioni possibili per la produzione di ogni etichetta, ottimizzando le rese così da dare espressione al potenziale di ogni singola varietà rispettandone al contempo le caratteristiche ambientalidi origine.
Sono 9 i vini nati grazie a questo approccio e che potranno, a seguito dell’ultima decisione del Ministero, presto fregiarsi anche della dicitura di Unità Geografica Aggiuntiva e del relativo pittogramma, avendo origine nelle zone omonime da tempo soggette a particolari studi e attenzioni da parte di Cantina Kurtatsch per le loro caratteristiche differenzianti: Graun, Penon, Penon-Hofstatt, Penon-Kofl, Glen, Mazon, Frauenrigl e Brenntal.
ESPERIENZA TERRITORIALE: DALL’ETICHETTA ALLA CANTINA
Il vino, però, non è solo nel parlare del suo territorio; Cantina Kurtatsch ha ideato esperienze interattive che supportano il racconto del terroir dalla bottiglia alla cantina.
Per far conoscere le caratteristiche uniche di vini e vigneti, Cantina Kurtatsch ha sviluppato nel 2021 un nuovo modello interattivo: nove video, combinazione di informazione tecnica e immagini emozionali, raccontano le peculiarità di ogni zona e del suo vino. I video sono accessibili dal canale YouTube, dal sito web e tramite il codice QR presente sulle etichette posteriori di nove vini della linea TERROIR.
Etichette, queste ultime, in cui l’appartenenza territoriale è rappresentata anche graficamente, attraverso le curve di livello, sulla parte frontale, e il diagramma delle altezze, posto sul retro.
Ad accogliere chi si reca invece di persona a Cortaccia, un edificio simbolo del legame simbiotico di Cantina Kurtatsch con il territorio: la nuova cantina, opera dell’architetto Egon Kelderer e inaugurata nel 2020 per i festeggiamenti dei 120 anni, la cui facciata è ispirata alla parete “Milla”, la spettacolare formazione rocciosa in dolomite situata sotto il paese di Cortaccia.
È da qui che inizia il percorso terroir, una delle offerte enoturistiche di Cantina Kurtatsch – partendo dall’enoteca, si scende fino al cuore della barricaia, scavata nella dolomia, esplorando nella discesa le singole zone e altitudini illustrate dalle grafiche, per concludere con un momento di assaggio di una selezione dei vini della linea TERROIR.
Per esplorare invece in prima persona la straordinaria eterogeneità dei terroir e gli spettacolari vigneti di Cantina Kurtatsch è stato pensato il percorso di esplorazione vitivinicola: una giornata interamente dedicata alla scoperta dei luoghi di origine e dell’anima dei vini Terroir. Un’attività, questa, che Kurtatsch ha ideato oltre 10 anni fa, a testimonianza dell’avanguardistica visione e fiducia nel territorio della cantina altoatesina.
Fonte Well Com
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