La ventisettesima vendemmia disponibile sui mercati internazionali.

Poggio di Sotto, azienda vitivinicola di Castelnuovo dell’Abate, racconta la nuova annata del Rosso di Montalcino. Un Rosso frutto di un processo che valorizza l’arte dell’ascolto e l’attenzione al dettaglio, caratteristiche distintive della cantina ilcinese.

Nell’archivio ampelografico del Sangiovese di Poggio di Sotto, dove oltre 180 cloni diversi convivono portando alla luce la moltitudine di sfumature di quest’uva, tutto il vino prodotto è rivendicato – in vigneto – come Brunello di Montalcino: solo gli assaggi finali, infatti, decretano le porzioni più vocate nell’esprimere, per ogni annata, le voci del Rosso di Montalcino, del Brunello di Montalcino e della Riserva di Poggio di Sotto.

Poggio di Sotto Rosso prende dunque vita dopo due anni di affinamento in legno da una selezione volontaria di un vino che potrebbe a tutti gli effetti essere Brunello.

È solo dopo questo periodo di affinamento che alcune botti vengono riclassificate a Rosso. Le vigne da cui si produce questo vino sono le medesime da cui viene prodotto il Brunello, di età media compresa tra i 20 e i 40 anni, situate tra i 200 e i 400m slm con ampia varietà di suoli.

Poggio di Sotto Rosso di Montalcino 2021

La tessitura prevalente dei vigneti è argillosa, con forte presenza di galestro, soprattutto nelle porzioni più basse. I vigneti più in alto si arricchiscono di scheletro e sostanza organica man mano che cresce l’altitudine.

La vendemmia è avvenuta manualmente, protraendosi da inizio settembre alla prima decade di ottobre, in piccole cassette con una rigorosa selezione delle uve.

La vinificazione, caratterizzata da macerazioni molto lunghe e frequenti rimontaggi, si è svolta in tini troncoconici di legno ed in tini di cemento per oltre un mese, a cui è seguito il periodo di affinamento in botti di legno di Slavonia di 30 ettolitri di capacità per 24 mesi. Il vino è stato imbottigliato nel mese di dicembre 2023.

“Poggio di Sotto Rosso 2021 è frutto di un’annata climaticamente molto intensa a partire dalla gelata primaverileracconta Leonardo Berti, enologo di Poggio di Sotto – Sebbene l’estate sia stata siccitosa e con picchi di alte temperature, le piante non hanno sofferto grazie alla riserva idrica invernale ed hanno potuto vegetare regolarmente fino alla completa maturazione fenolica. La raccolta si è svolta nei tempi canonici, dalla seconda decina di settembre alla prima settimana di ottobre con uve equilibrate sia nella parte aromatica che in quella di struttura. Anche l’affinamento ha seguito le tempistiche classiche, due anni in botte grande. Il risultato è un vino con tannini morbidi e setosi all’ingresso e un finale sapido. Di struttura ed elegante, con una personalità distintiva, in pieno stile Poggio di Sotto, e destinato a una lunga evoluzione nel tempo”.

Fonte Well Com


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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