C’è chi partecipa a Vinitaly per assaggiare novità e chi, come Le Colture, sceglie di portare qualcosa di molto più raro: un pezzo di sé.

Durante l’edizione 2025 della fiera veronese, la storica azienda di Santo Stefano di Valdobbiadene ha saputo distinguersi con un evento che è andato oltre la semplice degustazione, trasformandosi in un vero e proprio viaggio nel tempo, nella terra e nella memoria.

Fondata nel 1983 da Cesare Ruggeri, l’azienda è oggi condotta dai figli Silvia, Alberto e Veronica, custodi di una visione che coniuga sostenibilità, rispetto per il territorio e coraggio innovativo. I 45 ettari di vigneti distribuiti tra le colline del Montello, Cartizze e Valdobbiadene sono un mosaico prezioso da cui nascono vini capaci di raccontare mille sfumature della Glera.

Un Prosecco che guarda lontano

Guidati con passione e competenza da Gianpaolo Giacobbo, abbiamo attraversato quattro annate significative — 2017, 2019, 2021 e 2023 — di uno spumante che sovverte ogni luogo comune sul Prosecco.

le colture
Credit @Mattia Mionetto

Il Rive di Santo Stefano Gerardo Extra Brut nasce da un vigneto a 390 metri sul livello del mare, su suoli calcarei che donano una marcata impronta minerale ai vini.

Il metodo Extra Brut, con un dosaggio minimo, lascia parlare la terra, la vendemmia e la mano dell’uomo in maniera più diretta e sincera.

Rive di Santo Stefano Gerardo Extra Brut

L’evoluzione nel bicchiere: le quattro annate

2017 – La sorpresa più grande. Dopo otto anni, il vino conserva una tensione acida viva e una sapidità vibrante. Emergono sentori di erbe di montagna, resina, note salmastre e un’eleganza austera. Un Prosecco che sfida il tempo, dimostrando che la longevità non è solo appannaggio di altre tipologie.

2019 – Più arrotondata e fruttata, con una componente tropicale e speziata che si affaccia senza sovrastare la freschezza. L’equilibrio è notevole, anche se qualche bottiglia ha mostrato lievi differenze dovute a micro-variazioni di conservazione.

2021 – Forse la più compiuta delle quattro, con una struttura solida che avrebbe anche sopportato un dosaggio ancora più secco. Spezie fini, pepe bianco, agrumi e una cremosità che abbraccia il palato.

2023 – La giovinezza è ancora protagonista, ma si intravedono già le caratteristiche distintive del cru: fiori bianchi, zagara, un’arancia croccante, bollicina fine e una sensazione di “pulito” quasi tattile, marchio di fabbrica di Santo Stefano.

Oltre il calice: ospitalità e racconto

Veronica Ruggeri, volto e voce dell’azienda, ha accolto tutti con una generosità rara, raccontando la storia familiare, l’evoluzione aziendale e il significato più profondo di produrre vino in un luogo così unico. Nessuna strategia di marketing, solo verità agricola, passione e consapevolezza.

Chiara Barisan

A rendere ancora più speciale la serata, la cucina di Chiara Barisan del Ristorante Salis, che ha preparato dal vivo un risotto agli asparagi bianchi: piatto semplice, stagionale e profondamente veneto, in perfetta sintonia con i calici.

A chiudere il cerchio, un’esposizione di rocce provenienti dai vigneti, tangibile richiamo al terroir e alla sua identità minerale.

Un messaggio forte e chiaro

«Il Valdobbiadene ha ancora tanto da raccontare, anche nel tempo», ha detto Veronica. E questa verticale lo ha dimostrato chiaramente: il Prosecco, se prodotto con visione e rigore, può evolvere, emozionare e stupire ben oltre l’istante.

Le Colture a Vinitaly 2025

Le Colture, ancora una volta, ha dimostrato che dietro ogni grande vino c’è sempre una grande storia. E quando questa storia viene condivisa con tanta gentilezza e passione, diventa un’emozione che resta.

https://www.lecolture.com


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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