Con il concept “Radici”, il Padiglione Umbria si è raccontato attraverso identità, cultura e territorio: 1000 metri quadrati per 56 cantine protagoniste, 30 appuntamenti e grande coesione istituzionale.  Il Vinitaly 2025 si distingue per grande professionalità e coinvolgimento di operatori del settore, buyer e giornalisti.

Si è chiuso con grande soddisfazione il Vinitaly 2025 per UmbriaTop, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali, che ha coordinato e promosso la partecipazione della filiera vitivinicola regionale sotto il segno delle “Radici”, il concept che ha guidato l’allestimento e la narrazione del Padiglione Umbria.

radici umbria vinitaly
Credits @Pier Paolo Metelli

Un messaggio forte e chiaro: le radici dell’Umbria non sono solo agricole, ma culturali, identitarie, comunitarie. Un filo rosso che ha legato i 30 appuntamenti proposti a un pubblico selezionato e competente di buyer internazionali, stampa di settore e operatori, tra talk, degustazioni guidate e incontri tecnici, attraverso i quali l’Umbria ha raccontato la propria storia passata, presente e futura.

“In questa edizione del Vinitaly abbiamo ribadito un concetto – sottolinea Simona Meloni, Assessore alle politiche agricole e agroalimentari, al turismo e al PNRR – il vino umbro non è solo eccellenza agroalimentare. È identità, è cultura, è una leva straordinaria per lo sviluppo turistico del nostro territorio, è un elemento di riconoscibilità. Per questo, oggi più che mai, serve un progetto ambizioso, condiviso e riconoscibile: un vero e proprio brand Umbria che unisca qualità, narrazione e visione strategica. Al Vinitaly, oltre a promuovere le nostre etichette, abbiamo messo le basi per un modello di sviluppo che metta a sistema enoturismo, agricoltura e cultura, in grado di far emergere l’anima autentica dell’Umbria, non in competizione con altre regioni, ma nella sua unicità: la terra dei borghi, dei paesaggi incontaminati, dell’ospitalità diffusa, del saper fare e del buon vino”.

radici umbria vinitaly
Credits @Pier Paolo Metelli

“Il Vinitaly 2025 si è contraddistinto per un’atmosfera professionale, concentrata e orientata al business, con un flusso costante di visitatori qualificati. – ha dichiarato il presidente di UmbriaTop, Massimo Sepiacci – Elemento centrale è stata la forte sintonia tra istituzioni e operatori del settore nella progettualità e nelle prospettive. I nostri produttori, che hanno apprezzato la pacatezza e l’efficacia di questa edizione, hanno rilevato grande attenzione da parte dei buyer e della stampa, e un interesse crescente verso i nostri vini, che sanno raccontare l’Umbria con autenticità.”

Gli spazi dell’area eventi Umbria Top (Pad 2 – da A9 a F9) – anche quest’anno sono stati sviluppati su due livelli che si pongono come contenitori inclusivi per istituzioni, enti, testimonial che contribuiscono con le loro attività a promuovere e valorizzare l’unicità del territorio: Assessorato al PNRR, alle politiche agricole e agroalimentari, alla montagna e alle aree interne, ai parchi e ai laghi, al turismo e allo sport, Camera di Commercio dell’Umbria e Promocamera Umbria, Assogal Umbria – con i suoi 5 Gal, 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria. Numerose le degustazioni e gli approfondimenti, progettati sotto il format “Umbria Wine Academy” per un calendario di appuntamenti finalizzati a rendere note le produzioni, le storie, le progettualità, i volti del vino umbro. 

radici umbria vinitaly
Credits @Pier Paolo Metelli

Positiva la partecipazione di AssoGal Umbria al Vinitaly 2025. I 5 GAL regionali, hanno presentato il primo living lab sul turismo esperienziale, in collaborazione con la Rete Rurale Nazionale e con la partecipazione di alcuni GAL dei vari territori italiani. Il partecipato incontro ha dimostrato come il lavoro di squadra ed il confronto con gli altri partner, possano portare a idee innovative per i territori rurali. Identità territoriale, animazione partecipata, multidisciplinarietà, le parole chiave emerse in tutti i racconti presentati.

Tra gli appuntamenti di rilievo, la presentazione della pubblicazione “Radici: l’eco delle origini”, presentato per la prima volta, in presenza degli studiosi ed esperti che hanno contribuito alla redazione della pubblicazione.

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Credits @Pier Paolo Metelli

Il volume intende percorrere e riscoprire le origini della produzione vitivinicola umbra attraverso un approccio multidisciplinare, per scoprire punti di forza della piccola ma preziosa produzione umbra, tra peculiarità botaniche, agronomiche e ambientali del territorio e spunti culturali, racconti storici, testimonianze di archeologia agricola e rurale, grazie al contributo, tra i vari, dell’Università degli Studi di Perugia, l’Università per Stranieri di Perugia, 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, Museo del Vino di Torgiano, AIS Umbria.   

“Non soltanto una pubblicazione, ma una dichiarazione di appartenenza e un atto di memoria collettiva. – spiega Gioia Bacoccoli, coordinatrice UmbriaTop – Il progetto “Radici” nasce dunque dal desiderio di narrare punti di forza della filiera vitivinicola regionale a partire dalle sue origini. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia narra: «Umbrorum gens antiquissima Italiae existimatur», ossia «Gli Umbri sono considerati il popolo più antico d’Italia». La parola VINÙ è scritta nelle Tavole Eugubine (Gubbio), il più lungo e importante testo rituale dell’Italia antica, come il Professor Augusto Ancillotti insegna, ed attestano un utilizzo del vino per scopi sacrali e rituali. Il vino in Umbria, insomma, si fa da tempi immemori. Non resta dunque che iniziare a scrivere un racconto nuovo ed antico allo stesso tempo”.

Fonte AB Comunicazione


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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