Nell’azienda agricola dei fratelli Nardi la raccolta è affidata agli studenti.
“Ogni anno per noi la vendemmia è un momento importante, non solo perché dopo mesi vediamo il frutto di tanto lavoro ma anche perché da tempo abbiamo una “squadra” che lavora in vigna composta da studenti universitari provenienti dai Comuni a noi vicini”.
Con queste parole, Innocente Nardi, che dal 1997 insieme alla sorella Adamaria guida l’azienda Agricola La Farra, racconta la sua vendemmia 2024.
“Ritorna un po’ la vendemmia dei vecchi tempi, quando i ragazzi andavano a vendemmiare perché faceva parte della cultura del territorio. Vent’anni fa era normale vedere studenti impegnati a vendemmiare a settembre prima dell’inizio delle lezioni” continua Innocente Nardi.
“Pensare che tutto questo è possibile grazie al passaparola ci riempie di orgoglio” – afferma Adamaria Nardi – “Per noi la vendemmia è sempre stata una questione culturale e da quest’anno abbiamo scelto di pranzare tutti assieme: il momento conviviale diventa un’occasione di confronto, cercando di conoscere gli studenti un po’ di più e di farci contaminare dal loro entusiasmo”.
“Ricordiamo che la raccolta delle uve per noi è il momento dell’anno più delicato, possiamo affermare con soddisfazione che tutti gli elementi di questa vendemmia fanno presagire un bilancio davvero promettente”. – continua Innocente Nardi.
Grazie ad un andamento stagionale che ha alternato una primavera fresca a un’estate leggermente più calda rispetto alla media degli ultimi anni, si è registrato un ottimo sviluppo dell’apparato fogliare e di grappoli ben formati, essenziali per la produzione di vini destinati alla spumantizzazione.
“La prima parte dell’anno, con il suo clima mite, ha evitato i ristagni idrici, permettendo alle viti di crescere in modo equilibrato e sano“, afferma Innocente Nardi. “L’arrivo poi dell’ondata di caldo nei mesi estivi ha accelerato l’accumulo di zuccheri, fondamentale per raggiungere la maturazione ideale delle uve.”
Sicuramente in questo scenario le tecniche viticole adottate hanno avuto un ruolo cruciale: “Abbiamo gestito la cimatura in modo non drastico, lasciando intatte 3-4 foglie sopra il grappolo per garantire l’ombra necessaria e preservare la capacità di fotosintesi, mantenendo così l’attività vitale delle viti“, spiega Innocente. Questa strategia ha permesso di rispondere efficacemente ai cambiamenti climatici, contribuendo alla salubrità delle uve.
Con la vendemmia del 2024, La Farra dunque non solo conferma il suo impegno nella produzione di vini di qualità superiore, ma riafferma anche il valore educativo e culturale del lavoro in vigna così come era considerato un tempo, celebrando la vendemmia come un momento fondamentale di formazione, lavoro di squadra e tradizione.
Fonte AB Comunicazione
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