Da un vigneto di 0,35 ettari, 2.000 bottiglie prodotte solo nelle grandi annate.

Michele Chiarlo presenta sul mercato il Barbaresco DOCG Riserva Montestefano 2019, arricchendo con un altro storico cru la gamma di Barbaresco, già impreziosita da Asili e Faset. Prodotto da una sottozona nota per la sua capacità di dare vita a vini con un potenziale evolutivo unico, Barbaresco DOCG Riserva Montestefano verrà rilasciato sul mercato esclusivamente nelle annate migliori, con una tiratura limitata di circa 2.000 esemplari

Barbaresco DOCG Riserva Montestefano 2019

Montestefano sorge su una collina dalla forte pendenza, condizione che favorisce il drenaggio naturale delle acque, evitando ristagni e permettendo così alle radici delle viti di svilupparsi in profondità nel terreno alla ricerca di nutrienti e minerali.

Il suolo è ricco di marne grigio-bluastre, con una presenza importante di calcare attivo, mentre le brezze gentili che soffiano dal Tanaro, situato a est, mantengono l’aria fresca nelle ore in cui le vigne esposte a mezzogiorno soffrono il calore.

Grazie a queste caratteristiche uniche, Montestefano è riconosciuto da tempo come una delle sottozone più iconiche del Barbaresco, vinificato in purezza già dal 1961. Barbaresco è stata, infatti, la prima denominazione a introdurre nel 2007 le Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA), arrivando oggi a contarne 66, per un totale di 764 ettari vitati.

Barbaresco DOCG Riserva Montestefano 2019

Qui Michele Chiarlo coltiva un piccolo appezzamento di 3.400 metri quadrati (0,35 ettari) esposto a sud sud-ovest, con viti di oltre 53 anni d’età. “Montestefano è tra i cru più importanti della denominazione e si differenzia dagli altri per la sua caratteristica “baroleggiante”, ossia la capacità di dare vita a vini più strutturati e persistenti, dalla componente tannica importante, con una profondità e longevità unica.”  racconta Stefano Chiarlo, enologo e titolare insieme al fratello Alberto. “Per tutti i motivi sopracitati il nostro Montestefano è prodotto in piccole quantità, solo nelle grandi annate. Viene messo sul mercato con la menzione Riserva, per la gioia degli enoappassionati che sanno aspettare e amano i vini di grande fascino!”

BARBARESCO DOCG RISERVA MONTESTEFANO 2019 E NOTE SULL’ANNATA

La prima annata prodotta è la 2019, il cui clima ha avuto le caratteristiche ideali per la maturazione del nebbiolo, sia a livello di decorso delle stagioni ma specialmente nella parte finale della maturazione, con un’escursione termica che ha permesso una lenta maturazione dei tannini e lo sviluppo di un bouquet importante e complesso.

Barbaresco DOCG Riserva Montestefano 2019

La stagione autunno-invernale è iniziata con abbondanti piogge a novembre e moderate nevicate a dicembre seguite da un gennaio asciutto fino ai primi di febbraio, che ha visto un paio di episodi nevosi, condizioni che hanno permesso la formazione di un’ottima riserva idrica, rivelatasi preziosa nell’estate. Il seguito di febbraio e marzo è stato contraddistinto da un tempo mite e asciutto, situazione mutata ad aprile e maggio con piogge abbondanti che hanno riequilibrato la vegetazione delle viti, che denotava difformi germogliamenti tra le parti alte e basse delle colline. Maggio e giugno sono stati caratterizzati da un clima caldo e asciutto con temperature al di sopra della media, solo per un breve periodo. L’inusuale ed importante pioggia dell’inizio di luglio ha decisamente contribuito a favorire una graduale maturazione, avvenuta dal 6 al 10 ottobre nei tempi canonici di un’annata superclassica, con una vendemmia scarsa in quantità ma eccelsa in qualità.” racconta Stefano Chiarlo.

La vendemmia si è svolta rigorosamente a mano, nella prima decade di ottobre. È seguita la fermentazione per circa 20 giorni a stretto contatto con le bucce, per poi evolversi in un affinamento di quattro anni, di cui due in botti di rovere e due in bottiglia.

Il Barbaresco DOCG Riserva Montestefano 2019 si presenta con un colore rosso granato dalle sfumature brillanti. Al naso è ampio ed etereo, di notevole complessità ed eleganza. Il bouquet ha note di piccoli frutti rossi e prugna nera, alle quali si accompagnano sentori dolci e speziati di genziana, cacao e liquirizia. Al palato si distingue per il suo impatto deciso, il carattere e la notevole struttura, sostenuta da un’armoniosa trama di tannini fitti e setosi, delineando un’annata eccellente, adatta alla beva nei primi anni dall’uscita ma con una longevità notevole e rara, superiore ai 20-25 anni, con una crescente complessità.

www.michelechiarlo.it

Fonte Well Com


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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