Talosa, baluardo di eccellenza nel panorama vinicolo di Montepulciano, è lieta di presentare gli sviluppi del progetto “Pieve del Nobile”, un’iniziativa iniziata nel 2020 che ha segnato un punto di svolta nella valorizzazione dei vigneti storici e delle zone più vocate della prestigiosa area vinicola di Montepulciano, in Toscana.
Questo progetto, avviato con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare terreni a lungo trascurati, ha messo in luce l’importanza di un approccio che integra tradizione e modernità in campo enologico. “Il Pieve del Nobile – spiega Edoardo Mottini Jacorossi, CEO di Talosa – si concentra sul recupero di vigneti antichi e di pregio, reintroducendo tecniche colturali tradizionali arricchite dalle moderne conoscenze enologiche. Il progetto promuove una viticoltura sostenibile e di alta qualità, intrinsecamente legata alle caratteristiche uniche del terroir di Montepulciano, con l’obiettivo di produrre vini che siano l’espressione più pura e autentica di queste terre particolari”.
Un aspetto fondamentale del progetto è la conservazione della biodiversità: “Pieve del Nobile – continua Jacorossi – si impegna infatti nella tutela delle varietà di vite storiche e nell’adozione di pratiche agricole che favoriscono la sostenibilità ambientale. Questo equilibrio tra innovazione e eredità storica si traduce in vini che riflettono in modo più marcato le peculiarità del suolo e del clima locale, accentuando la finezza e la complessità del Vino Nobile di Montepulciano.”
Il progetto vede la partecipazione di una serie di produttori locali, enologi di fama, esperti agronomi e istituzioni locali, tutti uniti dall’obiettivo comune di rilanciare e promuovere un’agricoltura che sia rispettosa dell’ambiente e delle tradizioni locali. “Pieve del Nobile” è così diventato un esempio virtuoso di come la viticoltura possa evolvere in modo sostenibile, preservando al contempo il patrimonio storico e culturale del territorio di Montepulciano, contribuendo significativamente al prestigio del Vino Nobile su scala internazionale.
Parallelamente alla valorizzazione del patrimonio enologico e della sua qualità, Michele Merola, enologo di Talosa, offre una panoramica delle sfide e delle aspettative per la vendemmia 2024 ormai alle porte: “La stagione climatica del 2024 ha portato sfide notevoli, con un’estate caratterizzata da un calore estremo e una siccità che hanno messo a dura prova i vigneti.”
Merola spiega tuttavia come la tenacia e l’innovazione abbiano giocato un ruolo cruciale: “Nonostante le condizioni difficili, l’attenzione costante e l’uso di trattamenti preventivi ci hanno permesso di mantenere sotto controllo patologie come l’oidio. Abbiamo adottato tecniche agricole reattive e di precisione per ottimizzare la fisiologia delle piante, garantendo un’irrigazione bilanciata e proteggendo i grappoli dai raggi diretti del sole. Tutto questo ci fa pensare che la qualità sarà alta mentre rispetto allo scorso anno la produzione è rientrata nella norma per cui crediamo di tornare ai livelli della precedente vendemmia”.
Merola continua collegando direttamente il progetto alle attuali condizioni di crescita: “L’approccio agronomico che stiamo portando avanti si allinea perfettamente con gli obiettivi di ‘Pieve del Nobile’. La resilienza delle nostre pratiche agricole e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici sono essenziali per il successo del progetto e per garantire che ogni annata rifletta la qualità e la complessità che ci si aspetta dal Vino Nobile di Montepulciano.”
Questo impegno incessante verso l’eccellenza e la sostenibilità riflette l’aspirazione di Talosa di andare oltre la mera produzione di vini pregiati, abbracciando una visione più ampia che include la tutela e la valorizzazione dell’eredità culturale ed enologica di Montepulciano. Con ogni annata, Talosa rinnova il suo impegno a preservare l’autenticità e il prestigio del territorio, consolidando la sua posizione come icona di qualità e innovazione nel panorama vitivinicolo internazionale.
Fonte AB Comunicazione
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