Tre vini che celebrano lo storico legame della Tenuta con il Roero, le Langhe e l’Alta Langa.
Tenuta Carretta, azienda vitivinicola con sede a Piobesi d’Alba, nel Roero, e con vigneti nelle Langhe e in Alta Langa ha nel suo Dna una profonda vocazione al dinamismo, frutto di una storia che dura ininterrottamente dal 1467, una delle più longeve d’Italia.
Negli ultimi anni la gamma dei vini si è notevolmente rinnovata. Sono infatti state presentate le tipologie “Superiore” di tre etichette di vini “single vineyard” che già facevano parte dell’offerta di Tenuta Carretta: Barbera d’Alba Bric Quercia, Nebbiolo d’Alba Tavoleto e Dolcetto d’Alba Il Palazzo e – nel 2022, in occasione della celebrazione dei 555 anni di storia – è stata presentata ufficialmente una nuova linea di vini di pregio sotto il nome di Etichette d’Autore.
Questi vini rappresentano al tempo stesso una sfida e un omaggio ai vitigni nebbiolo e arneis protagonisti della rinascita enologica del Roero. Ma abbracciano anche un’interessante varietà come il riesling renano, che ha iniziato un suo percorso di diffusione in Alta Langa sin dagli anni ‘70 per divenire, oggi, un autorevole testimone di quel territorio.
Le Etichette d’Autore sono tre vini che evidenziano l’eccezionalità dell’abbinamento suolo, clima, vitigno ed esperienza umana: “vini d’autore” perché particolari e innovativi dal punto di vista tecnico, frutto della passione e della sensibilità tecnica di Paolo Scaiola, enologo dell’azienda.
Ma “vini d’autore” anche perché illustrati da un’artista come Rosetta Avalle, il cui genio creativo si è espresso in molti campi. Pittrice e scultrice, figlia dello stesso territorio da cui provengono i vini, la Avalle ha saputo regalare uno sguardo unico e originale sull’essenza femminile nell’eterna ricerca della sua rappresentazione. Un tributo a un’amica di Tenuta Carretta a tre anni dalla sua scomparsa, con tre vini di grande qualità e personalità.
Roero Arneis Riserva Docg Alteno della Fontana
Il nome di questo Roero Arneis Docg di sorprendente eleganza deriva dal toponimo dell’appezzamento, “Alteno della Fontana”, citato per la prima volta in un atto di divisione siglato nel 1594 tra due esponenti della famiglia Damiano, proprietaria di Tenuta Carretta fino al 1811.
Nasce da uve arneis pressate intere e fermentate in tini di acciaio, con il vino lasciato sulle fecce fini per almeno 24 mesi durante i quali vengono eseguiti bâtonnage mensili per aumentarne l’espressione della sapidità e la struttura.
All’imbottigliamento segue un periodo di ulteriore affinamento in bottiglia per almeno ulteriori 24 mesi. È così che nasce un vino accattivante, con netti sentori di pietra focaia e con richiami a pompelmo, frutta bianca matura e fiori appassiti.
Sapido e piacevole, pieno e armonico è un bell’esempio di vinificazione dell’uva Arneis che tiene fede al sinonimo di “Nebbiolo Bianco” che gli veniva attribuito nell’800.
Langhe Doc Riesling Campofranco
Il Langhe Doc Riesling Campofranco è un vino dalle straordinarie caratteristiche varietali. Il riesling renano, d’altra parte, è un vitigno nobile, probabilmente originario della Mosella, che in Italia ha trovato poche aree elettive, tra cui possiamo annoverare l’Alta Langa, dove è stato studiato in via sperimentale fin dal 1975.
Campofranco – che richiama nel nome un ritorno alla viticoltura in un’area da troppo tempo non più coltivata a vigneto, e quindi tale da poter essere ormai considerata “franca” – proviene da un appezzamento coltivato a circa 600 metri di altitudine, nel comune di Cissone.
I suoli sono sedimentari, di origine marina e soffici, con caratteristiche opposte ai suoli della Mosella, che sono invece molto superficiali e con una importante matrice rocciosa. La differenza sostanziale è però data dalle caratteristiche microclimatiche dell’Alta Langa, zona poco piovosa che, nelle esposizioni sud–ovest, tende a evidenziare decise carenze idriche.
È per questo che i filari di Campofranco sono stati piantati con un’esposizione prevalente a nord, per beneficiare di temperature più fresche e della naturale conservazione dell’umidità nel terreno. Anche l’altitudine contribuisce a rallentare il ciclo vegetativo delle piante, allungando l’epoca di vendemmia e donando a Campofranco un’intrigante personalità.
Fresco, elegante e profumato, riesce a coniugare gli intensi aromi minerali tipici del vitigno con una vena acida di estrema piacevolezza, che gli conferisce un carattere vivo e distintivo.
Nebbiolo d’Alba Spumante Doc Rosé Cuvée San Rocco
Cuvée San Rocco è uno dei pochi esempi di Nebbiolo d’Alba Spumante Rosé attualmente in commercio, ovvero un Metodo Classico da uve nebbiolo in purezza.
Il nebbiolo è senza dubbio il vitigno più celebre per la produzione dei grandi vini rossi delle Langhe, ma ha sempre dimostrato una notevole versatilità, apprezzata fin dall’Ottocento.
In quel periodo, risultava particolarmente difficile ottenere vini capaci di sostenere un lungo affinamento, quindi il nebbiolo veniva spesso vinificato mantenendo un residuo zuccherino significativo per migliorarne la gradevolezza e attenuarne l’impatto tannico.
Questo processo portava alla rifermentazione in bottiglia, creando un prodotto frizzante e abboccato.
Cuvée San Rocco di Tenuta Carretta si ispira a questa tradizione, trasformandola per giungere alla elaborazione di uno spumante metodo classico di eccellenza.
Per la produzione sono state utilizzate le uve di un appezzamento di proprietà a San Rocco Seno d’Elvio, frazione di Alba, area particolarmente vocata al nebbiolo, optando per una vinificazione che segue le regole del Metodo Classico: una lenta rifermentazione in bottiglia con una permanenza sui lieviti di 18 mesi.
Nasce così un Nebbiolo d’Alba Spumante Rosé di estrema eleganza, piacevolmente secco e deciso, di grande struttura e personalità. Un vino capace di adattarsi a tutto il pasto e di esprimersi al suo massimo con i crostacei, i piatti di pesce e i risotti.
Fonte Well Com
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