La 39esima vendemmia è ora disponibile sui principali mercati internazionali.
La storica cantina di Castagneto Carducci presenta la vendemmia 2021 di Grattamacco Bolgheri Superiore, esempio di come Sangiovese e vitigni internazionali possano vivere in perfetta armonia.
L’annata 2021, in continuità produttiva con le scorse vendemmie, si distingue per l’ampiezza aromatica e la ricchezza estrattiva, che ben rivelano il carattere generoso di questo millesimo, in cui la struttura energica del vino trova equilibrio nella freschezza acida e nel tannino avvolgente. Persistenza e pronunciata sapidità si accompagnano in progressione e denotano un Grattamacco di spiccata vitalità ed energia.
Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese costituiscono il blend di questo Bolgheri Superiore prodotto da vigne situate tra i 100 e i 200 m. sul livello del mare. I vigneti di Grattamacco sorgono tra le più alte colline di Bolgheri e sono caratterizzati da arenarie quarzose e argille bianche miste a flysch calcareo marnoso, componenti che conferiscono al Grattamacco eleganza e finezza, favorendo la perfetta sintesi tra struttura e dolcezza tannica.
La viticoltura, fondata su metodi e principi totalmente rispettosi per l’ambiente, permette uno spontaneo equilibrio produttivo con basse rese per ettaro.
Grattamacco coltiva i vigneti a conduzione biologica fin dalla fine degli anni ’90. Un rispetto per l’eccezionale natura del suo terroir che si esprime in vinificazioni “nude”, che lasciano al frutto lo spazio di svelare la potenza di una identità distintiva, che non ha eguali sul territorio di Bolgheri.
“Lo stile di Grattamacco è incentrato sulla riconoscibilità del terroir – spiega Luca Marrone, enologo di Grattamacco – In cantina ogni azione è al servizio dell’espressività autentica dei vini. Le lavorazioni sono condotte a mano cercando il minor intervento possibile. Si agisce sui dettagli e sulle reali necessità dei vini, alla ricerca di uno stile «puro», «incontaminato», capace di ripristinare l’autentico legame tra il vino e la sua terra”.
Le uve sono raccolte a mano ed attentamente selezionate da vigneti con un’età media di 25 anni, tra i più vecchi della Denominazione.
La fermentazione si svolge in piccoli tinelli di rovere aperti, con gentili follature manuali ed un lento rilascio dei soli tannini nobili.
L’affinamento del vino prosegue per almeno 18 mesi in barriques.
La sapidità conferita dal terroir e l’approccio artigianale in cantina sono elementi fondanti del carattere distintivo del Grattamacco Superiore, maggiormente esaltato dalla presenza del Sangiovese, nel rispetto della tradizione toscana.
L’annata 2021 raccontata da Grattamacco
“L’annata 2021 ha contribuito alla produzione di vini promettenti, che si distinguono per una finezza e una forza acida che ben bilanciano l’importante trama alcolica. – racconta Luca Marrone– Abbiamo riscontrato punte di eccellenza in alcuni Cabernet Sauvignon e Sangiovese, soprattutto per il tannino avvolgente. Anche i Merlot, malgrado un leggero stress dovuto alla siccità, sorprendono per la loro freschezza e profondità, grazie alla scrupolosa selezione durante la raccolta”
Dopo un inverno mite e con precipitazioni nella norma, che ha favorito un germogliamento precoce delle viti, c’è stato un inizio della stagione primaverile denotato dall’assenza di piogge e da un brusco calo di temperature. In particolare, nella notte dell’8 aprile si è verificata una gelata sulla pianura bolgherese, che fortunatamente non ha colpito i vigneti di Grattamacco.
Da metà aprile alle prime due settimane di maggio il clima è stato piovoso e umido. Questo ha permesso alle piante di accumulare riserve idriche preziose per affrontare al meglio una stagione estiva siccitosa e piuttosto calda.
La vendemmia è iniziata precocemente il 25 agosto e si è protratta fino al 28 settembre, con processi di attenta selezione dei grappoli che hanno richiesto più passaggi di raccolta.
“Il clima soleggiato della prima metà di settembre ha favorito la maturazione bilanciata delle uve restanti, che presentavano una buona concentrazione, ottime bucce e sensazioni tanniche di eccellente consistenza. – prosegue Luca Marrone – Poi le piogge di metà settembre sono state provvidenziali per la perfetta maturazione delle ultime uve. Le svinature sono proseguite spedite con tempi di macerazione sulle bucce al massimo di due settimane, eccetto con le ultime uve raccolte di Cabernet Sauvignon, con le quali è stato possibile aumentare i tempi di macerazione riuscendo anche ad utilizzare la tecnica della piemontesina su due masse, l’ultima svinata il 24 novembre, poi utilizzate nel blend finale. Questa antica tecnica prevede, a fine fermentazione, una lunghissima macerazione sulle bucce con conseguente colmatura dei tini. È una pratica che conferisce una sorprendente setosità al vino grazie al riassorbimento di una frazione dei tannini da parte delle bucce. Poter attuare questo procedimento è per noi un indicatore dell’altissima qualità del frutto raccolto in questa annata, in quanto tale contatto prolungato con le bucce richiede uve di qualità eccelsa”.
Fonte Well Com
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