Presentato alla 56esima edizione del Vinitaly il Nocera Pet Nat Rosato di Cantine Amato, un vino ancestrale che parla ai giovani. Naturalmente frizzante, immediato e prodotto in biologico da una varietà reliquia del Messinese.
È nato con i migliori auspici l’ultimo vino di Cantine Amato, vivace realtà siciliana a gestione famigliare situata nel territorio di Messina: il Nocera Pet Nat Rosato è il primo esempio di vino ancestrale prodotto da uve Nocera, una varietà reliquia tipica di questa parte di Sicilia.
Il progetto è di Rosario Amato, giovanissimo enologo che ha preso le redini della cantina affiancando il padre Salvatore. «Il mio desiderio è quello di valorizzare il mio territorio, la terra dove sono nato – spiega Rosario. E la varietà che meglio esprime la zona di Messina è proprio il Nocera, un vitigno poco conosciuto ma dalle grandi potenzialità enologiche. Da qui la volontà di crearne una versione più adatta ai giovanissimi, un Nocera Rosato, Pétillant Naturel come direbbero i francesi, di grande freschezza, un bouquet goloso e un grado alcolico contenuto».
Con questa veste il Nocera oggi ha una nuova identità. Ci sono voluti tempo, studi sulla varietà e sui terreni più adatti, e poi il sogno è diventato realtà. La prima vendemmia ha centrato l’obiettivo e il nuovo Nocera Rosato Terre Siciliane Igt è stato presentato per la prima volta al Vinitaly di quest’anno.
Fresco, con una bella acidità, molto profumato e soprattutto di immediata godibilità, non filtrato e con un basso contenuto di alcol. Un vino perfetto come aperitivo, per accompagnare la pizza o per dare risalto ad antipasti di pesce. Ideale da sorseggiare nelle, sempre più frequenti, giornate di caldo afoso.
“Il nostro primo Nocera Pet Nat è figlio della vendemmia 2023 – racconta Rosario Amato -, la seconda produttiva nella vigna di Patti, in contrada Luogogrande, a meno di un chilometro dal mare, circondata da ulivi secolari e alberi di agrumi”.
Un vero e proprio cru dedicato al Nocera, che segna anche l’inizio di un nuovo capitolo nella storia della cantina: il battesimo da viticoltori. Dopo anni in cui le uve lavorate provenivano da vigneti in gestione, ora con il progetto Nocera si apre una stagione nuova e stimolante per questa realtà siciliana dall’animo indomito.
Il vino ha un colore rosa brillante esaltato dalla trasparenza della bottiglia. L’etichetta racconta una Sicilia contemporanea e rimanda alla leggenda siciliana di Colapesce, coraggioso pescatore messinese che, nuotando negli abissi, si accorse che una delle tre colonne che sorreggevano l’Isola era pericolante; scelse così di restare in fondo al mare per sostenerla e salvare la sua terra.
L’intento di Cantine Amato è valorizzare il patrimonio siciliano, le sue tradizioni e le sue varietà, attraverso l’attualizzazione di questa antica leggenda che vede in Colapesce un custode della Sicilia, così come il vino Nocera custodisce le tradizioni del messinese.
Una piccolissima produzione, come le altre della famiglia Amato, che ha riscosso grande interesse al Vinitaly 2024 sia da parte degli operatori italiani che, sopratutto dall’estero.
Ne riparleremo sicuramente insieme agli altri vini della gamma di Cantine Amato molto presto.
Fonte Cru Vision
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