Lorenzo Palla, titolare dell’azienda Loredan Gasparini, si fa portavoce della valorizzazione dei prodotti del passato.
<< Un viaggio per assaporare le storie e i sapori di un tempo che oggi si rinnovano toccando anche il mondo della mixology>>.
Così Lorenzo Palla, figlio di Giancarlo Palla titolare dell’azienda Loredan Gasparini, alle pendici del Montello, e della società di importazione e distribuzione Venegazzù Vini, descrive il suo progetto dedicato alla riscoperta degli antichi vini e liquori trevigiani.
Un impegno rappresentato anzitutto dalla valorizzazione del Venegazzù, unica sottozona della denominazione DOC Montello, dell’Asolo Prosecco DOCG, di cui la Loredan Gasparini è stata prima produttrice, ma anche del liquore di Ribes Nero Farfalla Rossa e Piera Dolza, il Tochiato di Fregona DOCG, realizzati, rispettivamente, da Nicolò Gera e dalla Cantina Produttori di Fregona, liquori e vini che la famiglia Palla promuove e commercializza.
Il viaggio parte dal Venegazzù, che per la Loredan Gasparini, la più famosa azienda della famiglia Palla, significa storia. Un vino importante, tra i primi tagli Bordolesi creati in Italia nel Dopoguerra. Non tutti sanno che questa combinazione tra Cabernet e Merlot è nata in Veneto ancor prima che in altre parti d’Italia.
Tra i progetti più sfidanti c’è la valorizzazione del Farfalla Rossa, un liquore di ribes nero che nasce dalla reinterpretazione di una antica ricetta di Francesco Gera (1803-1867), medico e padre fondatore della Scuola Enologica di Conegliano, e oggi prodotto dal suo discendente Nicolò Gera.
Un liquore inconfondibile che, al tempo, veniva proposto come rimedio alla depressione.
Al palato risulta decisamente complesso e spazia tra note aspre e astringenti del Ribes Nero, che si armonizzano con una selezione di spezie e di erbe.
Il liquore è ideale per essere consumato in qualsiasi occasione, prima o dopo cena, come aperitivo, liscio, abbinato con le bollicine, miscelato nei cocktails e come digestivo.
L’impegno nella valorizzazione dell’enologia trevigiana è anche rappresento dalla valorizzazione del Torchiato di Fregona DOCG Piera Dolza, un passito che sopravvive grazie dall’impegno di un gruppo di sette produttori storici, riuniti nella Cantina Produttori di Fregona.
Questi tengono in vita una lunga tradizione risalente al 1600, che prevede di mettere in appassimento su graticci tre uve autoctone: Glera, Verdiso e Boschera, coltivate nei soli territori dei comuni di Fregona, Sarmede e Cappella Maggiore.
<< Il territorio trevigiano ha una grande ricchezza e il nostro obiettivo è farla conoscere a livello nazionale, dando opportunità di crescita a piccoli produttori che meritano attenzione.>> Conclude Lorenzo Palla.
Fonte Gheusis
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