Tenuta il Corno si trova nel cuore del Chianti, a Val di Pesa, in una posizione strategica per raggiungere le tante mete della Toscana “classica”, come Firenze, Siena, Pisa, Volterra.
La storia di Tenuta il Corno
La dimora storica risale a più di 500 anni fa, nata come presidio strategico per difendere il confine fra Firenze e Siena. La prima testimonianza dell’edificio risale addirittura al XIII secolo, attribuita alla famiglia fiorentina , ma di origine pistoiese, dei “Del Corno”.
Le tipiche “case torri”, che ancora oggi possiamo ammirare intatte a San Gimignano, e all’epoca presenti anche nella città di Firenze, rappresentarono la fortuna economica della famiglia, abile nel costruirle e ricercata da nobili e facoltosi dell’epoca.
Durante il Rinascimento, la Tenuta entrò a far parte del patrimonio della famiglia Strozzi, diventando di fatto la residenza del Granduca di Toscana.
E’ in questo periodo che vennero intorodotte più moderne tecniche agronomiche, e la Tenuta acquistò grande notorietà, grazie anche alla vicinanza con Firenze, capitale del Granducato di Toscana, e all’incantevole cornice delle Colline del Chianti.
Dalla fine dell’Ottocento, dopo un laborioso passaggio di proprietà, la Tenuta entrò a far parte dei beni della Famiglia dei Conti Frova Arroni di Arrone. Questi continuano da 4 generazioni a sviluppare con amore e determinazione l’attività vitivinicola ed olearia, unendo all’alta tecnologia di produzione una particolare sensibilità verso la tradizione e la tipicità del territorio.
La famiglia Frova
La famiglia prende il nome da Frua, in Val d’Ossola, di cui è originaria. Abile nella produzione di manufatti in legno nell’Ottocento i Frova diventarono i primi in Italia a produrre le traversine delle ferrovie, lavorando nelle segherie milanesi.
Alla fine del XVIII secolo Luigi Frova sposa una Corner, discendente della Regina di Cipro, e si trasferisce in Veneto, a Sant’Andrea di Cavasagra, nei pressi di Treviso, dove si dedica alla cultura del baco da seta. Si aggiungono attività agricole varie e un’importante opera di bonifica del territorio circostante, dimostrando nuovamente e con successo la loro vocazione imprenditoriale.
Alla fine dell’Ottocento Camillo e Arturo, dopo gli studi in Agraria presso l’Università di Firenze, innamoratisi della Toscana, convincono il padre Antonio ad acquistare Tenuta il Corno, di proprietà del Granduca di Toscana Leone Strozzi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Famiglia si trasferisce definitivamente nella Tenuta toscana. Dopo la morte di Camillo sarà la moglie Paola dei Conti Arroni di Arrone a prendere in mano le sorti dell’azienda, fino a quando, negli anni ’60, seguì il figlio Antonio.
Oggi Maria Giulia, figlia di quest’ultimo, prosegue la tradizione di famiglia affiancando alla produzione vitivinicola attività di accoglienza, corsi di cucina ed esperienze personalizzate per i suoi ospiti.
Immersi nella storia della Toscana
La mia visita inizia dalla Tenuta Storica, con un’affascinante tour all’interno dei suoi ambienti e della cantina. Si ha l’impressione di essere proiettati indietro nel tempo, e ascoltare la storia di Tenuta Il Corno direttamente dalla voce di Maria Giulia, aggiunge ulteriore fascino a questa esperienza.
All’interno della villa è ancora presente e funzionante la “vecchia” stufa a legna, le sale restaurate conservano il fascino dell’epoca e gli arredi, così come i vecchi attrezzi e macchinari usati un tempo, fanno dimenticare per un attimo le attuali e sicuramente meno “romatiche” pratiche enologiche moderne.
Un particolare plauso alla barricaia, un ambiente unico, difficile descrivere l’emozione provata nel visitarla, sembra che il tempo si sia fermato, fascino, eleganza e tradizione accompagnano i vini che riposano in attesa di essere pronti per essere apprezzati dai fortunati che decideranno di metterli nelle loro cantine.
La produzione
Forte dell’eredità lasciata della famiglia Strozzi (che fin dal Rinascimento era volta alla valorizzazione dell’ambiente rurale, tanto da lasciarci oggi un vero e proprio “parco agronomico”) e poi dai Conti Frova, a Tenuta il Corno vengono coltivate varietà autoctone toscane come il Colorino del Corno, alcuni straordinari cloni di Sangiovese di Toscana, la Malvasia Nera Santa Lucia e altri vitigni minori. Sono ancora presenti “piante madri” a piede franco da cui l’azienda continua ad attingere prezioso materiale viticolo.
Gli olivi della Tenuta il Corno sono usati per produrre oli extra vergine di oliva di altissima qualità ed eccellenza. La molitura delle olive è ancora “a freddo” anche se il frantoio è di ultima generazione (impianto in continuo a freddo Alfa Laval). Negli ultimi dieci anni l’Azienda ha continuato a distinguersi vincendo numerosi premi, tra cui l’Ercole Oleario, emergendo in tutte le selezioni nazionali e regionali.
Durante la mia visita ho avuto il piacere di degustare alcune referenze aziendali, identitarie del territorio, della produzione della tenuta e delle magnifiche qualità di evoluzione di questi prodotti.
La degustazione
Rhoseas Rosato IGT Toscana 2021
Blend di Sangiovese e Shiraz, ha un color ramato scarico di vivace luminosità. Fragolina di bosco, prugna fresca, peonia e viola fresca confermano la dinamicità olfattiva di questo rosè. Sorso scorrevole con scia finale sapida e ordinata.
Chianti Colli Fiorentini DOCG 2022
Sangiovese 80%, con aggiunta di Canaiolo e piccola percentuale di Colorino. Illumina il calice con il suo rosso rubino vivido e intenso. Al naso conferma i tratti distintivi della tipologia con note di mora, ribes, prugna e amarena matura, piacevoli rimandi floreali freschi e leggera speziatura. il bocca ha buona freschezza, con tannini decisi e coerenza gustativa. finale di media lunghezza su note fruttate e leggera scia agrumata di arancia sanguinella.
San Camillo Rosso IGT Toscana 2020
Sangiovese in purezza si presenta di color rosso rubino impenetrabile da cui emerge una elegante sfumatura granata. Spettro olfattivo più maturo, confettura di frutti di bosco, viola e rosa canina appassita, e poi cuoio, tabacco biondo, sottobosco, aghi di pino, note boisée. Sorso pieno e appagante, dotato di ottima freschezza, trama tannica ben integrata, chiusura sapida e piacevole pulizia di bocca.
Colorino Del Corno IGT Toscana 2001
Totalmente a base Colorino, dedicato al Conte Antonio, il padre di Maria Giuila, proviene da viti ancora a piede franco. Intrigante rosso rubino, con screzi granati ammalia con il suo profilo olfattivo ampio e dalla indiscutibile eleganza. Mora di rovo, amarena sottospirito e pout-pourri di fiori rossi e blu aprono verso sentori evolutivi ematici, di pelliccia, china, rabarbaro, note mentolate, cacao, cuoio e note speziate di vaniglia. Il sorso è caleidoscopico, dalla ancora vibrante acidità, la trama tannica setosa e l’ottimo bilanciamento gustativo. Interminabile lunghezza e magistrale chiusura.
Cornorosso Astrovino Rosso Toscano IGT 1999
Blend che strizza l’occhio ai vitigni internazionali, viene etichettato in 12 diversi modi, tanti quanti sono i segni zodiacali, interpretati graficamente Giuliano Ghelli e descrittivamente dall’astrologa Alice Pazzi. Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Colorino e Sangivese conferiscono a questa “vecchia annata” un color rosso aranciato di ottima lumiosità. Peperone grigliato, cuoio, pelle, sentori terrosi, note di vaniglia, sottobosco e frutti rossi sottospirito preparano ad un sorso morbido, quasi da meditazione. Piacevole la componente tannica, così come la fresca lunghezza con perfetta sintonia gusto olfattiva.
Vin Santo del Chianti DOC 2004
A base Trebbiano, Malvasia, San Colombano, e in questa particolare annata anche di Colorino, differisce dalla usuale produzione per colore e nota zuccherina. Il calice si tinge di color ambra scuro e appare da subito molto viscoso. Naso molto variegato e intenso. Albicocca disidratata, miele, mallo di noce, fico secco, sbuffi di acetone, canditi. Il sorso è pieno, persistente, sorretto dalla giusta acidità e dalla dolce pastosità.
Agriturismo e accoglienza
“cultura del territorio”, questa è la parola d’ordine a Tenuta il Corno: la Toscana, con le sue tradizioni e la sua storia storia. Soggiorni in camere, suite ed appartamenti di varie dimensioni, arredate con cura secondo il classico stile della antiche dimore toscane con eleganza, praticità e charme. Fanno da cornice le colline del Chianti, punteggiate da uliveti e vigneti, anche la piscina è immersa nell’antica oliveta.
Interessanti i corsi di cucina tenuti personalmente dalla Contessa Maria Giulia Frova, che prevedono anche sessioni di più giorni, con visite nei luoghi di produzione dei prodotti tipici. Tutti i piatti verranno cucinati e successivamente degustati dai corsisti stessi.
L’osteria Corno Divino è un ambiente caldo e accogliente, dove la produzione autoctona e la tradizione enogastronomica toscana sono il fulcro dell’offerta culinaria della Tenuta. Assolutamente da non perdere i Crostini di fegato, la Pappa al pomodoro, la Ribollita, la Panzanella, i Pici Senesi all’Aglione, i tortelli Maremmani o Mugellani , la Trippa alla Fiorentina e il Lampredotto, il Peposo dell’Impruneta , la Bistecca Fiorentina, il Cacciucco alla Livornese e per finire i Cantucci di Prato col Vinsanto , il Castagnaccio e lo Zuccotto.
Un grande ringraziemento a tutto lo staff di Tenuta il Corno per questa meravigliosa esperienza, in special modo alla Contessa Maria Giulia Frova di cui ho il piacere di citare una frase estrapolata durante questa giornata alla scoperta della Tenuta:
“il bello del vino è che ti fa viaggiare nello spazio, nel tempo, nei ricordi”
Tenuta il Corno
Via Malafrasca 47-64
Località San Pancrazio
50026 San Casciano in Val di Pesa (Fi)
Tel. 055 824851
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