Si aprono le iscrizioni del Concorso che premia gli Enotecari Professionisti di tutta Italia e non solo.
Una figura complessa e in continua evoluzione, che ha saputo evolversi per rispondere a esigenze sempre nuove, capace di consigliare la bottiglia perfetta per un’occasione importante ma anche di stimare il valore di etichette da collezione o studiare le carte dei vini per i ristoranti.
È l’Enotecario Professionista, un lavoro che non conosce crisi e che vede professionisti sempre più preparati e poliedrici. A loro è rivolto il Concorso Miglior Enotecario d’Italia, ideato da AEPI (Associazione Enotecari Professionisti Italiani), le cui iscrizioni si aprono oggi 9 novembre.
<<Il concorso, giunto alla terza edizione, è pensato per valorizzare una figura ancora poco conosciuta dal grande pubblico eppure essenziale per il mercato e l’immagine del vino italiano. L’Enotecario Professionista è un tecnico preparato e un comunicatore esperto, capace di guidare il cliente nell’acquisto di un prodotto di prestigio ma può essere anche un fornitore di servizi tesi a valorizzare il vino in tutta la sua complessità. A contraddistinguerlo sono preparazione, competenza, educazione ed empatia. – Afferma il presidente AEPI Francesco Bonfio. – Il concorso diviene una grande opportunità di mettersi alla prova per tutti gli iscritti e crescere personalmente e professionalmente.>>
Il Concorso
Il concorso è aperto a tutti gli Enotecari Professionisti, proprietari di enoteche, dipendenti o consulenti, collaboratori o liberi professionisti.
Due le categorie di gara: la prima dedicata agli Enotecari che lavorano presso le bottiglierie esclusivamente con vendita per asporto e l’altra dedicata a chi presta servizio in pubblici esercizi con vendita e mescita come winebar, enoteche e osterie dove è possibile degustare e acquistare vini e spirits.
Vi saranno infine due premi speciali: il Miglior Enotecario Under 30 (sotto l’egida del Consorzio del Vino Chianti Classico) e il Miglior Enotecario d’Italia all’Estero (sotto l’egida del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo).
Dal 9 novembre 2023 al 31 gennaio 2024 saranno aperte le iscrizioni. Seguiranno tre prove, la prima e la seconda online nel mese di febbraio 2024, la finale si terrà invece a novembre 2024 a Roma in presenza.
Il concorso metterà alla prova i concorrenti su tematiche complesse, che richiederanno capacità di analisi e ragionamento oltre che conoscenza tecnica. A valutare la preparazione in tre selezioni consecutive sarà una giuria composta da cinque esperti: oltre al presidente di giuria Stefano Caffarri ci saranno un sommelier professionista, un giornalista, un comunicatore e un formatore.
I finalisti avranno inoltre l’opportunità di partecipare a due stage formativi, il primo organizzato dall’Enoteca del Barolo sul più prestigioso vino piemontese e, per la prima volta, focalizzato anche sui prodotti DOP gastronomici piemontesi più noti (la nocciola del Piemonte IGP, il Murazzano DOP e il Prosciutto Crudo di Cuneo DOP), dal 17 al 21 marzo 2024.
Entro ottobre 2024 si terrà, per il terzo anno consecutivo, lo stage a Épernay, organizzato dal Comité Champagne, l’ente che rappresenta tutte le Maison e tutti i Vigneron della denominazione più celebre del mondo. Insieme a questo speciale programma di visita riservato ai finalisti, il Comité Champagne proporrà anche due momenti di formazione aperti a tutti i candidati. La conoscenza sullo Champagne sarà infatti tema di valutazione sia nelle prove online sia in occasione della finale.
Il Concorso si avvale del Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Masaf) ed è realizzato in collaborazione con Vinarius Associazione Enoteche Italiane.
Chi è l’Enotecario Professionista
L’Enotecario è sempre più una figura complessa. È anzitutto il soggetto al quale rivolgersi per la scelta di un vino ma il suo lavoro non è necessariamente teso alla vendita della bottiglia.
Tiene corsi di avvicinamento al vino destinati agli appassionati, organizza degustazioni private, anche a domicilio, guida clienti desiderosi di essere seguiti con un servizio che altrimenti non potrebbero trovare e gestisce le cantine private.
Anche la ristorazione vede in questa figura un riferimento. La crisi economica e la carenza di personale specializzato hanno portato molti locali a rinunciare alla figura del sommelier e rivolgersi all’Enotecario per la gestione della carta dei vini e/o la formazione del personale di sala deputato al servizio del vino.
L’Enotecario Professionista diviene quindi il consulente capace di rispondere alle esigenze con flessibilità e competenza.
Il consulente per i collezionisti di vino
L’Enotecario è in grado anche di consigliare l’acquisto di vini da collezione o di stimare il valore di una bottiglia importante, nel momento in cui il proprietario voglia venderla. Un comparto, quello dei vini da collezione, monitorato dall’indice LivEx, che valuta i vini da collezione più ricercati al mondo, oggetto di un vero e proprio mercato che tiene anche in tempo di crisi.
Infine, l’Enotecario è un comunicatore: può collaborare con riviste on e off line, essere influencer sui social media, far parte delle giurie di concorsi enologici.
Con la Legge 14 Gennaio 2013, n.4, lo Stato italiano disciplina e dispone sulle professioni che non fanno riferimento a ordini o collegi. Prevede inoltre un elenco pubblicato nel sito del MIMiT, nel quale è presente AEPI, dove sono riportate le Associazioni che rilasciano le attestazioni di qualità e di qualificazione professionale dei servizi resi dai soci, e vigila per conto dello Stato sul rispetto dello Statuto, del Codice deontologico e dell’aggiornamento continuativo obbligatorio.
Fonte Gheusis
0 commenti