Anche quest’anno è giunta al termine la due giorni modenese all’insegna delle bollicine d’oltralpe. Un viaggio tra oltre 170 produttori che, oltre a farci conoscere il loro prezioso nettare, ci hanno raccontato le loro Maison e il territorio che rappresentano.
Un fiume ininterrotto di appassionati dello Champagne ha invaso, nelle giornate del 15 e 16 ottobre, il polo fieristico di Modena contando oltre 6000 partecipanti, un dato in netta crescita rispetto alle scorse edizioni.
La manifestazione ha messo a disposizione, oltre la possibilità di incontrare produttori e importatori tra gli stand suddivisi per territorio di appartenenza, anche diverse masterclass per poter approfondire i diversi stili produttivi.
Sessioni di approfondimento come quella dedicata alla Maison Joseph Perrier, che ci ha raccontato attraverso Nathalie Laplage, chef de caves Joseph Perrier, e Cristina Mercuri, MW Candidata, i 200 anni di storia della Maison.
Tra savoir-faire e cuvèe d’eccezione abbiamo degustato le etichette più rappresentative dello stile Perrier fino alle due icone aziendali: Cote a Bras e la suggestiva Josephine.
Un ottimo inizio per la mia due giorni, proseguita ancora tra le Maison Classiche. Interessanti assaggi presso produttori come Champagne Boizel, Thiènot, Pipier-Heidsiek, Virginia T., Besserat de Belleton e Champagne Lanson, quest’ultima protagonista della seconda masterclass a cui ho potuto prendere parte. Relatrice d’eccezione Chiara GiovonI che, con professionalità, ci ha preso per mano alla scoperta della prestigiosa Maison.
Passiamo poi alla Cote des Blancs. Maison come Pierre Gimonnet & Fils, Yanick Olivier, Hatt et Soner, M. Hostomme, Launois-Lebrun, Louis Massing, Guy Charlemagne, Riviere e tante altre mi hanno dato l’opportunità di degustare le loro bollicine, oltre alla possibilità di ascoltare dalla viva voce dei produttori la storia del loro champagne e del territorio che li rappresenta.
Proseguendo il viaggio si giunge in Cote des Bar, con Maison come Champagne Eric Legrand, Ch. Marin & Fils, Chateau de Bligny Binon-Coquard, Devesux, Fleury, Jean Velut e molte altre tra cui Domaine Alexandre Bonnet.
Qui ho avuto l’opportunità di conoscere Arnaud Fabre, presidente della Maison, il quale mi ha parlato di una azienda che e è diventata il simbolo di un terroir unico nel suo genere nella Champagne di Les Riceys e che, con i suoi 47 ettari, conta il più vasto terreno coltivato di quest’area. Una rigorosa selezione caratterizza lo stile dell’azienda e ciò lo ritroviamo nel calice di un ottimo Vigne de Riceys, sia nella versione Blanc de Noirs che Rosé.
Il percorso fa tappa nel territorio delle Montagne de Reims, dove il Pinot Noir trova la sua massima espressione nelle Maison incontrate, come ad esempio Champagne Michel Arnould & Fils, Soutiran, Lelarge-Pugeot, Jean Philippe Trousset, Vincent Cuiller, Aspasie, Macquart Loretta, Paul Bara, Seconde-Simon, Jean-Claude Mouzon oltre a Barons de Rothschild. Quest’ultima protagonista della terza masterclass a cui ho avuto il piacere di prendere parte nella mattina di lunedì.
Anche in questo approfondimento, Chiara Giovoni e il produttore hanno illustrato il progetto, tanto ambizioso quanto vincente, della blasonata etichetta di vini rossi francesi nel mondo dello Champagne.
Si giunge al termine nel viaggio tra le bollicine dello Champagne approdando nella zona della Valle de la Marne. Qui ho avuto l’opportunità di assaggiare diversi stili produttivi come Champagne Tarlant, Bourgeois-Diaz, Jacquesson, R. Pouillon & Fils, Rollin, Charlie’s & Fils, Olivier Père & Fils, Jacqes Copin e Jean Michel.
Di quest’ultimo in particolare ho avuto l’opportunità di conoscere la produttrice: Florence Michel che, assieme a Lorenzo Palla, della Cantina Conte Loredan Gasparini a Venegazzu, mi hanno presentato il loro Blanc de Meunier.
Modena Champagne non è solo bollicine, ma anche eccellenze del territorio come il Parmigiano Reggiano, protagonista assieme allo Champagne di una masterclass ad hoc.
Sempre rimanendo in tema enogastronomico, non poteva mancare uno degli abbinamenti più rappresentativi nell’immaginario collettivo, quello con il caviale.
Si è svolta infatti, a conclusione della due giorni, l’ultima masterclass dal titolo “Caviale e Champagne”, dove l’azienda CRU Caviar ha presentato tre assaggi di caviale tra Royal, Asetra ed Imperial. In abbinamento Champagne premier CRU in versione limited edition con bottiglia dedicata alla Confreire du Sabre d’or.
Con questa ultima degustazione il viaggio tra oltre 900 bottiglie ed oltre 170 tra piccoli Vigneron e grandi Maison giunge al termine. Due giorni per assaporare le famose bollicine dove amanti ed appassionati dello Champagne si sono dati come ogni anno appuntamento unendo momenti di degustazione ad altri di convivialità, quest’ultima chiara espressione di ciò che lo Champagne rappresenta.
Appuntamento a Modena Champagne Experience 2024
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