Cultori del Sangiovese dal 1893.
Cecchi, oltre l’azienda, è da sempre una famiglia che opera nel settore del vino, dedicando a questo mondo impegno e passione senza sosta. Un retaggio che il fondatore Luigi Cecchi ha saputo tramandare alle generazioni, arrivando oggi alla quarta, rappresentata da Andrea Cecchi, attuale guida di Cecchi e delle Tenute della Famiglia Cecchi.
Giunta al suo 130esimo anniversario, Famiglia Cecchi è una delle più prestigiose realtà vitivinicole della Toscana che si trova oggi nel pieno del proprio percorso evolutivo tra sperimentazioni sui cloni del Sangiovese, zonazione, conversione al biologico, ricerca in campo agronomico e tecnico verso un approccio sempre più sostenibile e trasparente al vino.
Da 130 anni Cecchi è cultore del Sangiovese e dei suoi territori d’elezione, dedicando ad essi tutte le sue energie, attenzioni, investimenti, studi, progetti.
La quarta generazione dell’azienda ha infatti sentito l’esigenza di portare un significativo approfondimento di conoscenza e valorizzazione delle proprie radici, consolidando il proprio percorso da viticoltori di cui le sue cinque tenute e i progetti che vi sono racchiusi sono testimonianza e linfa vitale.
Oggi i valori di Cecchi vedono un profondo rispetto per l’ambiente, per le persone che lavorano nella filiera, per la tradizione e le varietà autoctone come elemento di continuità con l’identità territoriale, di crescita ed affermazione collettiva.
Centrale il ruolo dell’innovazione, in particolare in riferimento alle pratiche sostenibili e di conversione biologica che hanno portato oggi l’azienda a vantare due tenute (Val delle Rose e Tenuta Alzatura) 100% organic.
Le Tenute del Chianti Classico, Villa Cerna e Villa Rosa, sono attualmente certificate dal marchio Agriqualità con un processo di conversione al biologico già in atto e la recentissima certificazione Equalitas, che integra la sostenibilità ambientale economica a quella sociale.
“Oggi Famiglia Cecchi è un player rilevante della vitivinicoltura nazionale di cui è ambasciatore in oltre 65 paesi nel mondo con una produzione media di oltre 9 milioni di bottiglie – dichiara la proprietà nella persona di Andrea Cecchi – Un’azienda in crescita che ha chiuso il 2022 con un fatturato complessivo di 41milioni di euro suddivisi a valore tra Italia (56%) ed Estero (44%). Parte significativa della nostra evoluzione sono certamente i vini di Tenuta, vale a dire Villa Cerna, Villa Rosa, Val delle Rose e Tenuta Alzatura. L’acquisto di Villa Rosa in particolare ha segnato una milestone nella storia dei nostri 130 anni. Ha infatti rappresentato il nostro ritorno alle origini. Dopo anni di dedizione, studio e progetti in altri territori, stimolati dalla eccellente opportunità della nascita del Chianti Classico Gran Selezione, siamo tornati a confrontarci con il nostro amato Sangiovese a Castellina in Chianti, la nostra casa, se possibile ancora più fieri di prima di poter custodire questa terra e di misurarci anno dopo anno con una nuova vendemmia.”
Da degustatori a imprenditori vitivinicoli in due generazioni
Tutto ebbe inizio nel 1893 con Luigi Cecchi che, grazie alle sue doti di grande degustatore ed appassionato di vini, ha per primo posto le fondamenta per la nascita e la crescita di una dinastia votata alla viticoltura e alla produzione vinicola di qualità.
Nei primi anni di attività l’azienda basava la sua produzione sulla gestione di vigneti in affitto, un’esperienza che si rivelò essenziale per approfondire e radicare la conoscenza dei diversi terroir della toscana e sviluppare l’expertise familiare in campo enologico.
Grazie allo spirito imprenditoriale e alla lungimiranza di Luigi e dei suoi figli, la famiglia fu in grado non solo di garantire lavoro per molte famiglie durante due guerre, ma anche di intraprendere un percorso di valorizzazione del nome “Cecchi”.
Presto la notorietà di Luigi travalicò le frontiere nazionali, tanto che, già negli anni ’30, il marchio Cecchi venne esportato e riconosciuto anche all’estero. È in questa fase che si ha un primo passaggio evolutivo aziendale – estremamente significativo – da degustatori a imprenditori vitivinicoli.
Le radici nel Chianti Classico
La terza generazione guardò al futuro decidendo di spostare la sede dell’azienda a Castellina in Chianti, in Chianti Classico, dove acquisì nel 1962 Villa Cerna, prima azienda familiare, evolvendo così la propria identità familiare ed aziendale a proprietari di Tenute.
Qui la famiglia fondò anche la sede operativa e produttiva – tutt’oggi l’headquarter aziendale – con caratteristiche e strutture in grado di supportare l’espansione commerciale dell’azienda, affiancando così le attività nei vigneti di proprietà sui quali fare qualità e sperimentazione.
Contestualmente, altri importantissimi cambiamenti stavano avvenendo in Toscana, quali nel marzo 1966 la nascita delle prime denominazioni di origine controllata – tra cui il Chianti Classico – momento storico fondamentale per l’esaltazione del territorio.
Questa fu un’epoca importantissima anche per le relazioni istituzionali che videro la famiglia Cecchi coinvolta in attività consortili e associazionistiche, coprendo cariche di spicco quali ad esempio Luigi Cecchi nel ruolo di Presidente Unione Italiana Vini.
Le tenute della Famiglia Cecchi e il ritorno al Chianti Classico
Forti dell’esperienza agronomica ed enologica sviluppata in un secolo di storia, la quarta generazione – in particolare Andrea Cecchi, oggi alla guida dell’azienda – ha dato vita ad un percorso di investimenti in zone ad alta vocazione vitivinicola. Sono nate così le Tenute della Famiglia Cecchi e con esse si consolida l’imprinting da «vigneron» dell’azienda.
Oggi fanno capo alle proprietà della famiglia Cecchi cinque tenute vinicole, quattro in Toscana ed una in Umbria. L’intuito, la passione, la voglia di crescere e di confrontarsi, hanno portato alla valorizzazione della storica tenuta di Villa Cerna, nel Chianti Classico; alla pionieristica impresa intrapresa in Maremma con l’acquisto nel 1996 di Val delle Rose e al passaggio, negli anni 90’ oltre i confini toscani con la Tenuta Alzatura, a Montefalco, in Umbria. L’acquisizione di Villa Rosa, con vigneti a Castellina in Chianti è datata 2015, mentre nel 2018 si ha l’acquisto di una tenuta di 6 ettari a Montalcino, proprio accanto all’abbazia di Sant’Antimo.
Fonte Well Com
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