Paololeo, le origini

Paolo ha poco più di 20 anni e lavora già nell’azienda del padre, prima del nonno e bisnonno, quando sposa Roberta, giovanissimo. Si conoscono da sempre, entrambi di San Donaci, e la loro unione è tanto forte da fare una prima “follia”.

Al matrimonio non richiedono agli invitati un regalo, ma una busta con quel che ognuno può dare per permettere loro di posare il primo mattone di un sogno: costruire una cantina nuova dove fare il proprio vino.

La prima partecipazione a Vinitaly è del 2001. Ma per Paolo e Roberta, partiti pieni di speranze per la fiera per presentare Orfeo, ancora oggi vino-simbolo dell’azienda, non tutto è entusiasmante come si aspettano. La Puglia è relegata in un tendone, dove ci sono solo 20 cantine, quasi deserte. Il percorso però è ormai delineato e da allora Paolo non si ferma più.

“Mi sveglio con la voglia di fare qualcosa di grande, giorno per giorno. Un entusiasmo contagioso che travolge non solo la mia famiglia, ma anche quella “allargata”, composta da tutti i miei collaboratori” Afferma Paolo.

cantine paololeo salento puglia

Un uomo con i suoi sogni, le sue intuizioni e il suo entusiasmo, supportato da una  grande donna, la moglie Roberta, e quattro figli sempre presenti e uniti: Nicola, Stefano, Alessandro e Francesco.

Nicola, il primogenito riflessivo, enologo, trasferito in giovane età a Locorotondo per fare la Scuola Enologica, per poi passare a quella di Lecce e laurearsi a Firenze.

Stefano, il secondogenito esuberante, dopo gli studi gira il mondo prima di entrare in azienda, dove mette a frutto la sua esperienza internazionale occupandosi dell’export.

Infine, Alessandro e Francesco, i due gemelli. Il primo, dopo una laurea allo IED di Milano e un Master in Marketing e Comunicazione del Vino a San Diego, accetta con entusiasmo la sfida di curare il marketing e la comunicazione della cantina; sono suoi il restyling e il design di alcune delle etichette, vincitrici di premi internazionali. Francesco, che condivide con il fratello Stefano il carattere estroverso e la grande curiosità, dopo la laurea in Economia sta invece muovendo i primi passi come responsabile del mercato italiano.

Le tre anime della Paololeo

  • L’azienda di San Donaci, situata a sud di Brindisi nel Parco del Negroamaro, è il cuore produttivo, dove affondano le radici della famiglia Leo da 5 generazioni. Qui nascono i vini simbolo della cantina e riposano nell’ampia bottaia le produzioni destinate ai lunghi affinamenti. Un luogo che unisce il fascino di un lavoro antico alla funzionalità moderna, che si estende su 17.000 mq, con una linea di imbottigliamento completamente automatizzata, una capacità di 50.000 ettolitri di vino e 1.000 barrique francesi e americane per l’invecchiamento dei vini.
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  • L’azienda agricola di proprietà è un progetto sviluppato negli anni, grazie a tanta pazienza e molto amore per il territorio. Non è infatti acquistata in un solo blocco ma costruita, pezzetto dopo pezzetto, acquisendo piccoli vigneti di piccoli viticoltori, con una superficie sotto i 4 ettari. Oggi conta più di 70 ettari e include una antica masseria del 1500 circondata da vigne.
  • Il progetto più recente, completato nel 2022, è la cantina di Monteparano, nella denominazione del Primitivo di Manduria, frutto del recupero della sede della storica cantina sociale della città, estesa su 7.000 mq.  La produzione è basata su lunghi rapporti di fiducia con i viticoltori locali, piccoli proprietari che aderiscono al “progetto qualità” e vengono seguiti tutto l’anno dall’agronomo della Paololeo. La cantina di Monteparano diverrà presto anche un luogo dedicato anche all’enoturismo, grazie al wine shop che sarà completato a breve. Il Primitivo di Manduria è la DOC pugliese che rientra nella top five dei vini più esportati, con volume d’affari intorno ai 100 milioni di euro.

Gli autoctoni della Paololeo

“Abbiamo scelto di dedicarci alle varietà tipiche” afferma Paolo Leo “perché senza di esse non c’è identità”. Per questo motivo, da sempre, l’azienda investe anzitutto su Negroamaro e Primitivo, vitigni simbolo della Puglia.

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Accanto ai due “grandi” del territorio, tuttavia, la Paololeo valorizza anche molte altre varietà locali. Tra queste la Malvasia Nera, interessante quanto sottovalutata, utilizzata inizialmente in blend con il Negroamaro per l’omonima DOC ma, da quando questo vitigno può essere utilizzato in purezza, quasi abbandonata perché esigente e delicata, difficile da coltivare.

Accanto a queste tre uve, la sfida aziendale è portare alla notorietà anche altre varietà, come la Verdeca e il Maresco, protagoniste di un nuovo ed entusiasmante progetto: la Cantina Sottomarina.

L’ambiente e le persone

Ci sono regole non scritte, dettate dalla nostra etica, dalla nostra educazione, dalla nostra sensibilità morale e dalla nostra umanità, regole il cui rispetto e applicazione sono frutto di una scelta e non di un obbligo”.

È questo il pensiero di Paolo Leo, un principio che si applica a tutti i livelli, dal rapporto con i collaboratori a quello con i circa 100 viticoltori che, in alcuni casi, da venti anni conferiscono le uve alla cantina.

Dal 2021 l’azienda vanta la certificazione Equalitas SOPD, che regola ogni aspetto della produzione aziendale e determina di anno in anno obiettivi concreti di miglioramento. Una certificazione che si affianca ai sistemi di gestione di qualità e sicurezza alimentare, sostenibilità, etica e responsabilità nel rispetto degli standard internazionali, con le certificazioni GLOBAL STANDARD FOR FOOD SAFETY (BRC Global Standard), International Food Standard (IFS) ed Ethical Trade and Responsible Sourcing (BRC ETRS). Ogni anno, Paololeo pubblica il proprio bilancio di sostenibilità oltre al proprio Codice Etico.

In campo di rispetto ambientale, l’azienda applica un progetto “qualità” che consiste nell’affiancamento costante dei viticoltori conferenti da parte dell’agronomo aziendale. In cantina, grazie all’impianto fotovoltaico della potenza di 149 kw, l’azienda produce energia da fonti rinnovabili, riducendo fortemente l’impatto ambientale e l’emissione della CO2.

Originale è il progetto “Home”, nato da un’idea che tiene conto dell’ambiente e della sostenibilità economica, due elementi che si concretizzano nel riutilizzo dei materiali.

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La Cantina Sottomarina

Paololeo è la prima azienda pugliese a incantinare in mare grazie all’immersione di 1.011 bottiglie di Metodo Classico Pas Dosé nel mare cristallino di Porto Cesareo, una delle riserve marine più belle d’Italia.

Un metodo classico ottenuto da due varietà autoctone da riscoprire, la Verdeca e il Maresco, le cui bottiglie sono consegnate al mare, che le accudisce per 12 mesi a -30 m, le ripara dalla luce e dall’influsso delle fasi lunari, le culla con movimenti ondivaghi e le scolpisce con molecole marine.

Il progetto della cantina sottomarina, per la Paololeo, ha una valenza particolare perché intrinsecamente legata a due aspetti a cui l’azienda tiene particolarmente: la sostenibilità e la sperimentazione enoica.

cantine paololeo salento puglia

Il progetto “Alture”

Alture nasce dall’idea di Nicola di ridare vita a un luogo del cuore, Locorotondo, dove ha studiato e che per tanti anni ha dato lustro ai vini bianchi pugliesi grazie alla Cantina Sociale di Locorotondo. Un luogo poi dimenticato a causa del fallimento della Cantina, che ha portato all’abbandono della denominazione Locorotondo DOC.

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L’idea nasce nel 2015 grazie al confronto con il dottor Lino Carparelli, già enologo della Cantina di Locorotondo e vero e proprio riferimento per tutto il territorio, tanto da essere definito “il mentore della Valle d’Itria”.

Nasce così un progetto realizzato a quattro mani, per la vinificazione in purezza dei vitigni autoctoni Minutolo, Bianco di Alessano e Verdeca. Invece di acquistare vigneti si sceglie di sostenere sei viticoltori rimasti senza lavoro, remunerandoli per produrre le migliori uve.

Alture è oggi la linea di vini ottenuti dal progetto. Un nome evocativo per un territorio collinare, quello della Valle d’Itria, dove i vigneti si spingono fino a 350 metri sul livello del mare. “Il mio obiettivo è soprattutto sociale, perché questo bellissimo territorio, senza i suoi viticoltori, sarebbe abbandonato. Con Alture, al tempo stesso, facciamo conoscere Locorotondo e diamo una nuova motivazione di vita a chi ha dedicato tanto al lavoro in vigneto” Spiega Nicola.

I vini in degustazione

RosaMora Malvasia Nera Rosè IPG Salento 2022

RosaMora Malvasia Nera Rosè IPG Salento 2022

Color rosa salmone, dalla spiccata vivacità nei riflessi luminosi. Naso avvolgente su note di lampone, fragolina di bosco, ribes maturo, papaya , sentori di macchia mediterranea, note iodate.

Sorso corposo con rimandi di pompelmo rosa, frutti esotici, frutti di bosco. E’ elegante, con ingresso caratterizzato da buona freschezza e finale leggermente sapido.

MoraMora Malvasia Nera IGP salento 2021

MoraMora Malvasia Nera IGP salento 2021

Color rosso rubino impenetrabile con screzi purpurei, vivace limpidezza e buona consistenza e intensità. Al naso mora, amarena, ribes in confettura, viola e peonia, ricordi di eucalipto e dolci speziature di pepe bianco. Sorso avvolgente, corposo, con scia di frutti di bosco, ingresso fresco, tannini garbati e morbido finale.

Matura 3 mesi in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio

A bassa temperatura…..mantiene rotondità, incrementa la freschezza ma non a discapito della componente tannica che resta sempre piacevole e mai aggressiva, confermando un’ ottima versatilità di abbinamento.

Passo del Cardinale Primitivo di Manduria DOP 2021

Passo del Cardinale Primitivo di Manduria DOP 2021

Rosso rubinio pieno, di ottima lucentezza, presenta un olfattivo complesso ed elegante. Consistenza e intensità accompagnano al naso ricordi di frutta rossa matura, quasi in confettura. Mora, ribes, frutti di bosco, cassis, mirtilli, iris e rosa canina appassite, cera, liquirizia, polvere di caffè.

Sorso pieno, trama tannica fine e ben distesa. Un vino di corpo con buona freschezza e sapidità, con finale su ricordi di amarena sottospirito. Ottime prospettive di evoluzione. Matura 3 mesi in barrique di rovere americano e 6 mesi in acciaio

Enoturismo

Le proposte non riguardano la sola visita in cantina, ma vere e proprie esperienze polisensoriali: camminando tra i vigneti, inspirando i profumi della bottaia, gli appassionati possono scoprire i tanti sapori della Puglia, abbinati ai vini.

Oltre ai tour in cantina a San Donaci, l’ospitalità Paololeo continua nei wine shop, il più storico nel Palmento divenuto “Miniera del Vino”, il più mondano nel cuore di Lecce e l’ultimo, di prossima apertura, a Monteparano. Questa, infine, si esprime anche nell’e-commerce, con “Sfizio Salentino”.

Cantine Paololeo

Via Tuturano, 21

72025 San Donaci (BR)
(+39) 0831 635 073

info@paololeo.it

customerservice@pec.paololeo.it


Marco Germani

Sommelier e Degustatore Ufficiale AIS, ideatore e proprietario di questo blog, collaboro con le principali agenzie di comunicazione food and wine italiane. Scrivere recensioni è la cosa che amo maggiormente, in un calice di vino ci sono i sogni, le speranze, i sacrifici e il grande lavoro dei produttori, ognuno è una storia a se che merita sempre di essere raccontata.

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