Le Monde nasce dal costante stimolo a migliorare e migliorarsi di chi ha scelto di produrre vino per valorizzare un angolo di paradiso ancora poco conosciuto.
Un’intuizione di Alex Maccan, tra suoli calcarei e dolomitici, che l’acqua per millenni ha trascinato a valle dalle montagne. Nel territorio di Prata di Pordenone, in un piccolo fazzoletto di terra incastonato tra due fiumi, nasce l’azienda Le Monde.
Il Terroir
Le Monde sorge in un antico casolare, un tempo appartenuto ai coloni della nobile famiglia veneziana dei Giustinian. Percorrendo per lavoro la strada che attraversa questo piccolo lembo di terra tra Friuli e Veneto, un’oasi tra siepi e vigneti, Alex viene rapito dalla sua bellezza e, dopo averlo a lungo tempo ammirato, ne diventa proprietario nel 2008.
L’azienda si pone come principale obiettivo la valorizzazione del monovitigno, puntando sulla massima espressione del territorio. Largo spazio quindi agli autoctoni come ribolla gialla, friulano e refosco; fanno seguito gli internazionali come merlot, cabernet franc, chardonnay e pinot bianco, proprio quest’ultimo permise ad Alex di far conoscere Le Monde al suo esordio.
La Squadra
Fin da subito Alex si è avvalso della preziosa collaborazione della moglie Marta Paladin. Marta si è occupata a tempo pieno del progetto, mettendo insieme la squadra che ha contribuito alla sua realizzazione: Massimo Furlan responsabile commerciale ed export, Giovanni Ruzzene enologo e Andrea Pittana, agronomo.
La Produzione
Sono trascorsi già quindici anni dalla nascita di questa realtà, e Le Monde a oggi conta più di 160 ettari di superficie vitata, con una produzione che supera le 700.000 bottiglie. Circa il 70% della produzione è destinato al mercato estero, Le Monde esporta in 40 paesi, tra cui Stati Uniti, Australia, Korea e Giappone.
Il Vigneto di Prata di Pordenone
Dei vigneti di Le Monde, quello che più rappresenta l’azienda è quello di Prata di Pordenone, con il suo particolare ambiente pedoclimatico. La conformazione del terreno argillo-calcareo in superficie, e più ghiaioso in profondità, rende questo vigneto unico nel suo genere, tanto da poterlo definire un cru dell’azienda.
Qui la protezione data dalle Alpi da un lato, e dalle brezze del mare Adriatico dall’altro, crea a mix perfetto che permettere ai vitigni di esprimersi al meglio. Oltre ai vigneti nelle immediate vicinanze della cantina, circa una trentina di chilometri, la zona vitata si completa con i vigneti in zona Pasiano e Brugnera, a circa 6/7 chilometri.
Qui l’agronomo Andrea Pittana promuove una viticoltura ragionata, con azioni periodiche e meccanizzate come il controllo delle piante infestanti o la concimazione con letame naturale sotto fila, mentre il manto erboso viene rinnovato periodicamente per permettere di dare nutrimento al terreno e mantenerlo soffice.
Le siepi che abbracciano i filari accolgono una microfauna capace di tenere sotto controllo lo sviluppo dei parassiti.
Vigneto La Ponca
Nell’altra tenuta della Famiglia Maccan si segue la stessa filosofia che contraddistingue la tenuta di Prata. Qui Alex sta sviluppando il nuovo brand in terre di Collio.
Le Degustazioni
I due vini di cui parleremo provengono dalla Collezione Le Icone. Le Icone è la linea dove l’azienda esprime le proprie scelte all’ennesima potenza. Pratum, Chardonnay in purezza, il Refosco dal Peduncolo Rosso Inaco, in onore al padre di Alex, e il Merlot .73, anno di nascita del fratello di Alex, scomparso prematuramente e Alma, riserva di Pinot Bianco il cui nome richiama le iniziali del nome di Alex e quello di Marta.
Pratum Friuli Doc 2020
Nel calice si presenta di un bel giallo paglierino, intenso, con media consistenza. Elegante profilo olfattivo incentrato su note di ananas, papaya, pesca, albicocca candita, melone giallo maturo, camomilla, mimosa e crema pasticcera.
Il sorso è pieno e avvolgente, con ingresso caratterizzato da buona freschezza, confermando l’impronta di frutto già percepita al naso, con buona persistenza gusto-olfattiva e chiusura minerale.
.73 Merlot Friuli Doc 2018
Dall’invitante color rosso rubino, sfoggia nuances di marasca, ciliegia, mora e mirtillo in confettura, viola appassita, peonia e rosa rossa, scie di legno di cedro, cuoio, eucalipto, china, fieno.
Un merlot dal sorso fresco, con tannini ancora in corsa ma ben integrati, la cui fitta trama accompagna verso un finale fruttato, pulito e aciutto.
Intervenire il meno possibile promuovendo il naturale equilibrio fa parte di una filosofia, dove la natura diventa “osservato speciale” dell’uomo, che la custodisce intervenendo solo quando serve, consapevoli che la vite è capace in gran parte di curare sé stessa. Vigneti Le Monde.
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