Chiuderà oggi la 55° edizione di Vinitaly: dalle Istituzioni le prime dichiarazioni.
Le istituzioni incoronano Verona capitale del sistema-vino italiano
Piattaforma di promozione internazionale per un settore che rappresenta la prima voce attiva della bilancia commerciale del Paese, con una filiera da 530mila imprese, 870mila addetti e 31,3 miliardi di euro di fatturato: Vinitaly da oggi torna a Veronafiere, ribadendola propria funzione guida per il comparto vitivinicolo italiano.
Un salone a tutto business, dove sono protagoniste per quattro giornate oltre 4.000 aziende espositrici da più di 30 nazioni, 17 padiglioni occupati per 100mila metri quadrati netti. La Fiera di Verona diventa così piazza di incontro del meglio dell’offerta enologica con la domanda di operatori professionali da tutto il mondo: più di 25mila soltanto quelli attesi dall’estero, da 130 nazioni.
Vinitaly si conferma uno strumento strategico a servizio del made in Italy, facendo di Verona la capitale del sistema-vino nazionale. Un ruolo ribadito dalle istituzioni presenti in fiera: da Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, a Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri, Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Orazio Schillaci, ministro della Salute.
«Ringrazio Veronafiere per la disponibilità e per migliorare la presenza del nostro Governo in questo sistema fieristico – ha detto il ministro Lollobrigida –. Verona è un’eccellenza e la regione Veneto corre più di altre ma dobbiamo cercare di allineare tutto il sistema-Italia perché non c’è niente di più forte del marchio Italia». Di «eccellenza» ha parlato anche il presidente della Camera, Fontana, definendo Vinitaly «una manifestazione grandiosa con cui Verona dimostra tutte le sue potenzialità».
Un’investitura in piena regola da parte delle istituzioni che riconosce Vinitaly come aggregatore di tutti i soggetti coinvolti nella valorizzazione del vino italiano sui mercati esteri, emergenti e maturi.
«Abbiamo registrato un forte e positivo segnale di unità di intenti tra Veronafiere-Vinitaly e tutto il sistema istituzionale impegnato nell’internazionalizzazione del made in Italy – ha detto all’inaugurazione Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. La presenza così numerosa e qualificata del Governo è un segnale di grande attenzione di cui siamo grati, anche a nome di tutte le nostre aziende espositrici. L’obiettivo ora è costruire insieme una piattaforma promozionale permanente e coordinata, in grado di attrarre da un lato gli investimenti sul prodotto italiano e dall’altro l’incoming sull’Italia, i suoi territori vocati e sulla rassegna che meglio la rappresenta: Vinitaly».
«I numeri della filiera mostrano come il vino nell’arco di un decennio sia diventato saldamente un capitale strategico del prodotto Italia – ha commentato Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere –. Per questo ora dobbiamo puntare a intensificare e accelerare una progettualità per rendere Vinitaly un brand ancora più efficace sullo scacchiere della domanda internazionale del nostro vino, con l’obiettivo di incrementare le presenze di operatori professionali dall’estero e il presidio permanente sui mercati globali. La prossima frontiera di radicamento del Gruppo Veronafiere, dopo Brasile e Cina, sono gli Stati Uniti, in Occidente, il Giappone e la Corea del Sud nel Far East».
Al taglio del nastro del 55° Vinitaly sono intervenuti anche Luca Zaia, presidente delle Regione del Veneto, Damiano Tommasi, sindaco di Verona, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona, Pasquale Salzano, presidente di Simest, e Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia.
Intanto, l’edizione numero 55 di Vinitaly registra già un primato: quello dei 1.000 top buyer da 68 nazioni arrivati a Verona: un contingente di super-acquirenti selezionati, invitati e ospitati in collaborazione con ICE Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Ed è record anche per i 10mila appuntamenti b2b già fissati prima dell’inizio della rassegna.
Il Premier Giorgia Meloni: “dal Governo impegno a sotenere il sottore vino, che fonde tradizione e modernità”
«È nostro interesse e dovere sostenere questo mondo e l’impegno del Governo è anche a favore dei giovani e del ricambio generazionale». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul settore vitivinicolo, aprendo la seconda giornata del 55° Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma alla Fiera di Verona dal 2 al 5 aprile.
«Una presenza doverosa – ha detto il premier Meloni –, non la prima qui a Vinitaly, ma a maggior ragione non potevo mancare ora da presidente del Consiglio dei ministri. Perché il vino rappresenta una filiera fondamentale della nostra economia e cultura, che vale oltre 30 miliardi di euro, impiega più di 870mila addetti ed è primo nella bilancia commerciale del nostro Made in Italy. Questo comparto funziona grazie alla capacità di mettere insieme tradizione che arriva da molto lontano e modernità. E per questo l’impegno del governo va nella doppia direzione di provvedimenti a sostegno delle imprese e dei giovani che proprio questa mattina vengono premiati in fiera».
Meloni, infatti, nella mattinata, ha preso parte anche alla premiazione del 7° Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia 2023, organizzato dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.
Nell’area del Masaf, il premier ha poi visitato la mostra “Bacco Divino”, con l’esposizione eccezionale dei due quadri degli Uffizi: “Bacco fanciullo” di Guido Reni e “Bacco” di Caravaggio.
«Giudico affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare al Vinitaly per la prima volta due opere di valore mondiale sul tema del vino – ha commentato Meloni –. Non solo perché vogliamo una cultura più fruibile per tutti, ma soprattutto per ricordare che il vino non è soltanto un fatto economico, ma anche identitario e culturale, cantato nella letteratura, nelle poesie e dipinto nella nostra pittura».
Sempre nell’area del Masaf poi, il presidente del Consiglio ha brindato insieme al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, allo chef stellato Giancarlo Perbellini e al presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, per celebrare la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.
«Va ricordato che il mondo del vino produce la metà delle nostre DOP – ha concluso Meloni –, quindi è un’eccellenza e la presenza del Governo non poteva mancare in questi giorni, anche con incontri internazionali con alcuni leader dei Balcani occidentali. Oggi sarà una giornata lunga e impegnativa, ma sicuramente molto interessante».
Vinitaly a Luglio salperà con l’Amerigo Vespucci per promuovere il vino italiano nel mondo
Uno è il veliero italiano conosciuto da tutte le marine militari come “la nave più bella al mondo”, l’altra la manifestazione internazionale di riferimento per il vino tricolore. L’Amerigo Vespucci e Vinitaly da luglio salperanno insieme per promuovere le eccellenze del made in Italy, con un tour mondiale che farà scalo nelle principali città di tutti i continenti.
A dare l’annuncio, il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita alla 55ª edizione di Vinitaly.
«Le imprese ci hanno chiesto di aiutare a portare all’estero l’immagine italiana – ha detto il ministro – e ora il Governo lo farà anche attraverso il ministero della Difesa. Dal 1° luglio, per due anni, l’Amerigo Vespucci sarà impegnata in una campagna addestrativa che farà il giro del mondo, con tappe in ogni continente dove verrà presentato anche il meglio del made in Italy. In questo progetto, Veronafiere, con Vinitaly, ci accompagnerà sulla più famosa nave scuola della Marina militare italiana, contribuendo a promuovere le eccellenze della Nazione fuori dai nostri confini».
Vinitaly riunisce a Verona oltre 4.000 aziende del vino, in rappresentanza di una filiera che in Italia che fattura oltre 31 miliardi di euro, è la prima voce attiva della bilancia commerciale nazionale e nel 2022 ha totalizzato quasi 8 miliardi di export.
«Per Vinitaly – ha commentato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo – è un grande onore salire a bordo della Vespucci e contribuire con il nostro brand fieristico a valorizzare ed esaltare il vino, vero e proprio prodotto-bandiera dell’Italia. Questa nuova iniziativa rafforza il nostro piano di sviluppo di una piattaforma promozionale permanente e coordinata con tutti i partner istituzionali, in grado di attrarre, da un lato, gli investimenti dei mercati sul prodotto italiano e, dall’altro, di potenziare l’incoming verso il Paese e i suoi territori».
Fonte Servizio Stampa Veronafiere
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