Trentesima edizione della Chianti Classico Collection alla Stazione Leopolda il 13 e 14 febbraio, oltre 200 produttori presenti.
Un record di espositori per la trentesima Chianti Classico Collection che ha aperto le porte della sua sede storica, la Stazione Leopolda, lunedì 13 e martedì 14 febbraio.
La manifestazione, nata come Anteprima del Chianti Classico nel 1993, segna un nuovo record di produttori partecipanti: sono 206 le aziende del Gallo Nero che quest’anno hanno presentato le loro ultime annata di Chianti Classico annata, Riserva e Gran Selezione alla stampa e ai professionisti del settore.
Importante novità di quest’anno è stata il ritorno all’apertura al pubblico per il giorno 14 febbraio, per condividere un anno da record insieme agli appassionati di questa terra e di questo vino.
Il programma
206 le aziende del Gallo Nero presenti, per un totale di 750 etichette in degustazione, di cui 161 Chianti Classico Riserva e 136 Gran Selezione. 34 i campioni in anteprima della vendemmia 2022.
I seminari
come di consueto, la Collection ha previsto anche alcuni momenti di approfondimento per gli operatori del settore e la stampa. Nell’ambito dell’evento si sono tenuti un ciclo di incontri con Alessandro Masnaghetti, ormai noto con l’alias Mapman per il suo ampio contributo nella mappatura dei vigneti delle più importanti zone viticole del mondo, e autore del volume di recente pubblicazione “Chianti Classico. L’Atlante dei Vigneti e delle UGA”.
Il 13 febbraio alle ore 10:30 si è tenuto anche un focus sull’Olio DOP Chianti Classico, con un seminario dedicato, curato dal tecnico del Consorzio, l’agronomo Roberto Rappuoli.
Olio DOP Chianti Classico
Nell’occasione della Chianti Classico Collection non poteva mancare la presenza dell’altro prodotto principe del Gallo Nero, l’Olio DOP Chianti Classico.
In particolare, è stato allestito un banco di assaggio della DOP verde del Gallo Nero, dove è stato possibile degustare gli oli di trenta aziende produttrici.
Master AIS
Giunto alla sua terza edizione, il concorso nazionale “Master del Chianti Classico”, organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier Toscana in collaborazione con il Consorzio Vino Chianti Classico e con l’Associazione Italiana Sommelier.
Di fronte a una giuria di esperti, si sono sfidati sommelier che si sono distinti nell’ultimo anno nei vari concorsi nazionali.
Partners food
Partner della manifestazione anche quest’anno importanti nomi dell’enogastronomia italiana, come alcuni dei migliori prodotti DOP e IGP: Pecorino Toscano DOP, Gorgonzola DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Pomodoro Pachino IGP, Oliva La Bella della Dauna DOP, Aceto Balsamico di Modena IGP, Aceto Balsamico di Modena IGP, Aceto Balsamico tradizionale di Modena DOP.
La denominazione continua a crescere in notorietà e valore
Continua il trend positivo per la denominazione del Gallo Nero. Il 2022 si è chiuso infatti con un bilancio di bottiglie vendute che segna un +6% sulla media del triennio precedente.
Preme sottolineare che è aumentato soprattutto il valore globale della denominazione, con un fatturato totale in netta crescita, che nel 2022 ha registrato un +17% rispetto all’anno precedente e addirittura +46% rispetto al 2020 (dati Osservatorio Maxidata).
Per quel che riguarda il prodotto imbottigliato, si conferma la tendenza alla crescita del peso – in volumi venduti e in valore – delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. Nel 2022 le due tipologie hanno infatti rappresentato, congiuntamente, circa il 45% della produzione e il 56% del fatturato.
Dall’indagine sulle vendite del Gallo Nero effettuata dal Consorzio, il Chianti Classico vanta una penetrazione commerciale davvero particolare; pur rimanendo infatti spiccata la concentrazione delle vendite nei suoi mercati storici (due terzi della produzione viene venduta nei primi tre mercati), i vini del Gallo Nero raggiungono anche mete insolite, al di fuori dalle normali rotte commerciali e in tutti i continenti: sono infatti distribuiti in oltre 160 paesi in tutto il mondo.
“Siamo molto soddisfatti dell’affermazione del Chianti Classico sui mercati internazionali – dichiara Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio – e, in particolare, del trend positivo degli Stati Uniti e del Canada e della tenuta di tutti gli altri mercati storici per i vini del Gallo Nero.
Da alcuni anni il Consorzio sta investendo sul potenziamento dei suoi mercati storici, anche con alcune attività innovative che ci permetteranno di avere una presenza sempre più costante e capillare nei vari paesi di riferimento”.
Le U.G.A.
“Molto importante per questo è il progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive – continua Manetti – Fra i suoi obiettivi principali vi è infatti quello di rafforzare la comunicazione del binomio vino-territorio e aumentare la qualità in termini di identità e territorialità.
L’attenzione alla qualità da noi non è mai mancata e per i produttori di Chianti Classico cercare di produrre vini sempre più ‘trasparenti’ ovvero capaci di esprimere sempre di più il territorio in cui sono prodotti, è di vitale importanza ed è quello che richiede sempre di più anche il mercato.
L’introduzione del nome dell’Unità Geografica in etichetta servirà ad intercettare e soddisfare l’interesse di quei consumatori che, in numero sempre maggiore, desiderano approfondire la conoscenza del rapporto fra i vini del Gallo Nero e il loro territorio di origine.”
Presentato il cortometraggio “La Leggenda del Gallo Nero”
Non è usuale che un Consorzio del mondo del vino si trasformi occasionalmente in produttore cinematografico. Eppure, tutti gli ingredienti per una produzione di livello erano proprio nel nostro territorio: paesaggi degni di una scenografia da Oscar, una trama affascinante e ricca di suspence, maestranze locali capaci di riassumere tutto su pellicola.
Il 13 febbraio al Maggio Musicale Fiorentino si è tenuta la prima assoluta del cortometraggio “La Leggenda del Gallo Nero”, prodotto dal Consorzio Vino Chianti Classico, che narra, per la prima volta sul grande schermo, il mito che avvolge l’origine del marchio che contraddistingue tutte le bottiglie di vino Chianti Classico.
Grazie a una produzione attenta e di alto livello, a cura dell’agenzia Swolly, che ha coinvolto più di 60 maestranze prevalentemente chiantigiane, è stato realizzato un cortometraggio di circa 15 minuti, che nelle tinte scure rievoca perfettamente l’atmosfera medioevale in cui è ambientata la leggenda.
Il racconto infatti si snoda nel corso di una notte, in un non meglio precisato anno di epoca medioevale, in cui si decisero le sorti dei Comuni di Firenze e di Siena, piagati da una guerra sanguinosa per la supremazia sulle ricche terre del Chianti Classico, crocevia fondamentale tra le due città.
Le cronache dell’epoca attestano ampiamente gli scontri, numerosi e continui, durante il Medioevo tra i due Comuni, floridi e potenti, ma si tramanda anche una leggenda, vero e proprio mito fondativo della cultura chiantigiana.
Anziché perseverare nella guerra, le due città si accordarono per fissare il confine dove si sarebbero incontrati due cavalieri, che dovevano muoversi dalle rispettive città al canto del gallo.
I Fiorentini, con un astuto espediente, tennero a digiuno l’animale designato a cantare all’alba, un gallo nero, e fecero sì che il gallo levasse il suo caratteristico verso nel cuore della notte, dando il via al cavaliere fiorentino con largo anticipo. Fu così che da vero deus ex machina un gallo nero riportò la pace e l’unione in quelle terre martoriate.
La leggenda incarna in modo quasi fiabesco la sintesi tra la durezza della contesa per quelle terre e l’aspirazione alla pacificazione e all’unione che sarebbe seguita alla fine del conflitto.
Ed è questo che il breve film “La Leggenda” ha voluto catturare e restituire al pubblico, traducendosi in un racconto filmico di ampio respiro, non vincolato dai tempi sempre più ristretti della comunicazione odierna affidata ai social media, ma dando il giusto tempo allo svilupparsi dell’azione e delle emozioni.
A contribuire alla portata emozionale, complice una sapiente fotografia, le colline del Chianti Classico e le due location degli accampamenti, il Castello di Brolio e il Castello di Gabbiano, avvolti nella luce delle fiaccole, a rappresentare le capitali orgogliose del territorio tra di esse compreso, oggi unito dalla denominazione Chianti Classico, dove si produce il vino ancora oggi conosciuto come Gallo Nero.
Fonte Ufficio Stampa Consorzio Vino Chianti Classico
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